informazione

ECOLETTERA 67 del Gruppo Cinque Terre

La foto del giorno: Il campo profughi a Zaatari, in Giordania, a pochi kilometri dal confine siriano. Esiste da più di due anni, non è l’unico,  e ad oggi ospita circa 120mila siriani fuggiti dalla guerra. 

editoriale 1: L’urlo dell’acqua ”Basta!”
 
Il 20 settembre il movimento italiano per la gestione pubblica dell’acqua si è ritrovato  a Napoli per rilanciare con forza la difesa di questo bene fondamentale sempre più sotto attacco nonostante il Referendum del 2011 abbia sancito che l’acqua deve essere sottratta alle leggi del mercato e che non si può fare profitto. L’enciclica Laudato Si’ afferma che “l’accesso all’acqua potabile è un diritto umano essenziale fondamentale e universale, perché determina la sopravvivenza delle persone e per questo è condizione per l’esercizio degli altri diritti umani”. Nonostante il Referendum e le parole forti di papa Francesco, il governo Renzi (come i precedenti Berlusconi, Monti, Letta), sta perseguendo politiche di privatizzazione dell’acqua, perché i governi sono oggi prigionieri dei poteri economico-finanziari che guardano a questo bene come fonte di enormi guadagni. (Alex Zanotelli su comune-info.net ) leggi 
 
editoriale 2:Trivelle nel mare, dieci Regioni contro: depositati i referendum in Cassazione

I rappresentanti dei Consigli regionali di dieci Regioni - Basilicata, Marche, Puglia, Sardegna, Abruzzo, Veneto, Calabria, Liguria, Campania e Molise - stanno depositando in Cassazione sei quesiti referendari contro le trivellazioni entro le 12 miglia (e in particolare nell’Adriatico) e sul territorio. Capofila dell’iniziativa è la Basilicata, con il presidente Pino Lacorazza che chiede «che siano ripristinati i poteri delle Regioni». La decisione di presentare i referendum era stata adottata lo scorso 18 settembre. Le proteste riguardano l’articolo 35 del Decreto Sviluppo del governo Monti, che dà il via libera a operazioni di ricerca ed estrazione di idrocarburi nella fascia tra le 5 e le 12 miglia dalla costa, e l’art. 38 dello Sblocca Italia di Renzi che consente procedure accelerate per queste attività «di interesse strategico» e «di pubblica utilità, urgenti e indifferibili». Su cinque dei sei articoli oggetto dei quesiti è attesa anche la decisione della Consulta, che si pronuncerà da gennaio ad aprile sulla questione trivellazioni. Il presidente Lacorazza ha assicurato che «anche la Sicilia e la Lombardia hanno dimostrato di apprezzare la nostra iniziativa e l’Emilia Romagna ha detto “no” ma Bonaccini ha detto che approva la “carta anti trivelle di Termoli”»( di Redazione Online Corriere della Sera ) leggi
 

Oggi, a Parigi, la sinistra italiana, greca e francese lancia la sfida agli euro-tecnocrati di Bruxelles.

( di  Sergio Di Cori Modigliani  -12 settembre 2015 )

Questo pomeriggio, a Parigi, nel corso della Fete de l’Humanitè, diversi esponenti politici europei della zona euro si incontreranno per lanciare un progetto e un piano politico progressista in alternativa a questa Europa che non funziona. Qui di seguito, vi propongo la lettura di un comunicato scritto dai rappresentanti greco, francese e italiano che in Italia è stato messo a disposizione e diffuso dal sito web Huffington post. Si parte da dove Beppe Grillo si è fermato per scelta, il 31 Maggio 2014, dopo le elezioni europee.
 

ECOLETTERA 66 del Gruppo Cinque Terre

è uscita

ECOLETTERA 66 dell' 1 settembre 2015


La foto del giorno: Manifestazione a Seattle contro le trivelle della Shell in arrivo dopo il Via libera dell'amministrazione Obama per trivellare nell'Artico al largo delle coste dell'Alaska, una delle aree più incontaminate del pianeta. Shell aveva ottenuto le licenze nel 2008, con George W. Bush alla presidenza.

 

LETTERA ENCICLICA LAUDATO SI’



SANTO PADRE FRANCESCO SULLA CURA DELLA CASA COMUNE
 
 

INDICE
Laudato si’, mi’ Signore [1-2] . . . . . . 3
Niente di questo mondo ci risulta indifferente [3-6] 4
Uniti da una stessa preoccupazione [7-9] . . . .7
San Francesco d’Assisi [10-12] . . . . . . . 9
Il mio appello [13-16] . . . . . . . . . . 12

Capitolo primo

QUELLO CHE STA ACCADENDOALLA NOSTRA CASA [17-19]
I. Inquinamento e cambiamenti climatici 18
Inquinamento, rifiuti e cultura dello scarto [20-22] . . . . . . . . . . . .18
Il clima come bene comune [23-26] . . . 20
II. La questione dell’acqua [27-31] . . 24
III. Perdita di biodiversità [32-42] . .27
IV. Deterioramento della qualità della vita umana e degradazione sociale [43-47] . .  .34
V. Inequità planetaria [48-52] . . . . 36
VI. La debolezza delle reazioni [53-59] 42
VII. Diversità di opinioni [60-61] . . .46
 
 

ECOLETTERA 63 del Gruppo Cinque Terre

costruire la transizione: un nuovo ecologismo - democrazia - giustizia - nuovi lavori  
     

 

editoriale 1: Spese militari crescono nonostante gli annunci: 13 miliardi in armi in 3 anni
 
Il Documento programmatico pluriennale della Difesa per il 2015-2017 smentisce gli annunci di riduzione di spesa. Quest'anno le forze armate - carabinieri esclusi - ci costeranno 17 miliardi, di cui 4,7 per acquisto di materiale bellico, aerei e navi da guerra, carri armati, missili e fucili: la stessa cifra spesa nel 2014. Per rinnovare l’arsenale bellico nazionale, il governo Renzi programma di spendere almeno 13 miliardi in tre anni, una cifra enorme che consentirebbe la restituzione integrale delle pensioni illegalmente decurtate da Monti. Nessun taglio agli F35. ( Enrico Piovesana su ilfattoquotidiano.it )

 

 

editoriale 2 : Fonti fossili: 10 milioni di dollari di sussidi al minuto. Lo studio shock del FMI

 

 
Le sovvenzioni a favore delle fonti fossili nel 2015 sono state superiori alla spesa sanitaria totale di tutti i governi del mondo. Una cifra scioccante, pari a 5,3 trilioni di dollari pari al 6,5 per cento del PIL mondiale. Due anni fa, nel 2013 erano 4,9 trilioni. Si parla di 10 milioni di dollari di sussidi al minuto. Tutto questo accade mentre si parla di trovare soluzioni per salvare il clima e mentre si attende la conferenza delle Nazioni Unite di Parigi, alla fine di quest'anno. A rivelare le amare cifre è stato uno studio del Fondo Monetario Internazionale, dal titolo “How Large Are Global Energy Subsidies?”, secondo cui a favore di petrolio e carbone si spende più denaro di quello destinato alla salute. La vasta somma è in gran parte dovuta a chi inquina non pagando le imposte ai governi, legate alla combustione di carbone, petrolio e gas. Secondo Nicholas Stern, economista della London School of Economics “questa analisi è molto importante e frantuma il mito che i combustibili fossili siano a buon mercato, mostrando quanto siano enormi i loro costi reali..” ( Francesca Mancuso da   greenme.it )   leggi
 

editoriale 3: Dalla Spagna all’ Italia ? : nuova musica vuole nuovi suonatori
 

 

Domenica 24 maggio si sono svolte le elezioni amministrative in Spagna, sia per le Comunità autonome ( tutte le regioni ad eccezione dell’Andalusia dove le elezioni si sono svolte il 22 marzo, della Catalogna che voterà il 27 settembre, dei Paesi Baschi e la Galizia che voteranno nel 2016 ), sia in centinaia di comuni fra i quali tutti quelli principali. Il movimento di Podemos ha guadagnato molti seggi a scapito dei partiti tradizionali come il Partito popolare e soprattutto il Partito socialista. Anche Ciudadamos, nuovo movimento anticasta ma di stampo moderato, ha avuto un discreto risultato. Hanno vinto insomma i nuovi suonatori che suonavano una nuova musica invece delle note stonate del vecchio bipolarismo di PP e PSOE. ( di Massimo Marino) leggi
 

Barbara Spinelli, addio a lista Tsipras un anno dopo il voto: “Progetto fallito”

A meno di un anno dall'elezione, l'annuncio del’europarlamentare. Resterà come indipendente nel gruppo Sinistra Unitaria Europea-Ngl. "Idea nata per superare frammentazione e coinvolgere anche elettori non di sinistra, ma i risultati non sono stati all'altezza". Nessuna adesione a soggetti politici italiani, ma "alle regionali appoggerò chi lotta contro il Partito della nazione"

Un anno dopo l’elezione, Barbara Spinelli lascia dalla lista l’Altra Europa con Tsipras. L’europarlamentare intende però restare a Bruxelles come indipendente nel gruppo Sinistra Unitaria Europea-Ngl. “Non intendo contribuire in alcun modo a un’ennesima atomizzazione della sinistra fondando o promuovendo un’ulteriore frazione politica” afferma la giornalista e scrittrice, precisando che “in Italia non entrerò in nessun gruppo, se eccettuo la mia militanza nell’associazione Libertà e Giustizia”. E annunciando che si concentrerà “sulle attività parlamentari europee con attenzione particolare a quello che succede in Italia e in Grecia”.

ECOLETTERA 59 del Gruppo Cinque Terre

 

La foto del giorno: Di notte, in un’aula semivuota, il percorso delle'' riforme'' con cui si modifica la Costituzione prosegue così, con l’Aventino dell’opposizione. Se il nuovo Presidente della Repubblica e la Corte Costituzionale ( con due seggi vuoti da rinnovare) non interverranno, in mancanza della maggioranza richiesta saranno gli italiani, come indica la Costituzione, a decidere con il referendum

editoriale 1: Agricoltura urbana e paesaggio

Chi costruisce o restaura edifici, chi progetta centri urbani, chi pianifica un territorio, avrebbe il dovere, prima di ogni altra cosa, di intessere una relazione intima e profonda con il luogo. Dovrebbe porsi, cioè, in una situazione di ascolto, tentare di percepire l’invisibile che sta dietro al visibile per entrare in contatto con l’essenza di quel piccolo frammento di Terra sul quale è chiamato ad intervenire.. La distruzione del paesaggio è la inevitabile conseguenza della preminenza dell’interesse economico su ogni altro valore, del dogma della crescita economica che ha soppiantato ogni altra visione del mondo. Dobbiamo sapere che è la stessa logica che travolge ogni campo del vivere umano: nel lavoro, de-umanizzato, alienato; e nel territorio, ridotto a supporto inerte.. Le aree agricole alla periferia delle grandi città sono state considerate per molto tempo come ambiti in attesa di essere edificati, come semplici vuoti in attesa di trasformazione.
 

 

Chi decide in Italia? Chi decide in Europa ?

di Giovanni Chiambretto *
 
terza parte: I Manifesti della Nuova Aristocrazia
 
1- Per comprendere chi decide
 
E' utile una ripassata su alcuni documenti della Loggia P2 e della Commissione Trilaterale. Troviamo sorprendenti coincidenze.
Ripetiamolo. Le Ur Lodges non sono un comando unificato che funziona come uno stato maggiore militare con chi ordina e chi ubbidisce, ma un ambito di confronto, mediazione, sintesi. Le diverse logge si aggregano e disaggregano su programmi e progetti. Lo scopo comunque è quello di condizionare e plasmare un ordine mondiale confacente all’ideologia ed agli interessi di questa nuova aristocrazia. Per rendersi conto che poche cose avvengono per caso, può essere utile ripassare alcuni punti del Piano di Rinascita Democratica di Gelli. Si tratta sicuramente di un  work in progress dove i diversi punti sono stati sviluppati in maniera diseguale, segnale che quando la Procura di Milano lo fermò, l’elaborazione non era ancora stata organicamente sviluppata. C’era già, comunque un bel po’ d’arrosto. Segnalo, peraltro, che la seguente analisi ha carattere archeologico in quanto il documento risale a prima del ritrovamento delle liste a Castiglion Fibocchi che avvenne il 17 Marzo 1981 (quasi 34 anni fa). Infatti quello che era il progetto piduista si è poi sviluppato articolandosi in maniera differente da quanto previsto adeguandosi ai grandi cambiamenti globali nel frattempo intercorsi. Quello che è significativo è l’attenzione ad alcuni temi ed alcune soluzioni allora proposte che non hanno perso mordente dopo oltre 30 anni.
Qui di seguito alcune suggestive citazioni sparse dal documento. Il titolo è mio, l’estratto dal documento è in corsivo.

ECOLETTERA 58 del Gruppo Cinque Terre

editoriale: Basta case nuove, ristrutturiamo quelle vecchie
 
Oltre 11 milioni di abitazioni hanno più di 40 anni di età, con consumi energetici elevatissimi.  Ecco un argomento da inserire nella ricerca delle opere utili da promuovere, nel quadro di un nuovo Piano del lavoro (chiamatelo New Deal, se preferite).  L’Italia è uno dei Paesi con la popolazione più anziana del mondo. E anche le nostre case lo dimostrano. I palazzi sparsi lungo la nostra penisola sono vecchi, divorano energia in eccesso e hanno bisogno di continui interventi di manutenzione. Lo aveva detto il rapporto Cresme 2013 sull’edilizia italiana. Ora lo conferma l’ultima indagine dell’Ufficio studi di Immobiliare.it, il portale degli annunci immobiliari online: il 36,6% delle abitazioni italiane, ossia 11,6 milioni di unità immobiliari, ha più di 40 anni di vita, con picchi di oltre il 40% in alcune città come Potenza, Palermo, Napoli e Catanzaro. Solo a Palermo, il Comune di recente ha censito 1.300 edifici instabili, di cui 228 a rischio crollo. Se si considera come anno di riferimento il 1977, momento cruciale per l’edilizia per via dell’entrata in vigore delle prime norme sull’efficienza energetica degli edifici, la percentuale di abitazioni costruite prima di questa data arriva al 58,4%: 18,5 milioni di immobili su tutto il territorio nazionale non sono stati progettati quindi in un’ottica di risparmio energetico. L’età avanzata dell’Italia del mattone la rende quindi, oltre che anziana, anche particolarmente energivora: un immobile che supera i 30 anni di età consuma in un anno, mediamente, dai 180 ai 200 chilowattora ogni metro quadro. Un fabbisogno enorme se si considera che un’abitazione in classe B, standard minimo per le nuove costruzioni, arriva a consumare in media tra i 30 e i 40 chilowattora al metro quadro all’anno. ( da eddyburg.it - fonte: Linkiesta.it ) leggi
 
Italicum: da oggi siamo tutti meno liberi
 

Chi decide in Italia? Chi decide in Europa ?

Prima parte:  Come funziona
 
Una analisi scientifica (ed a puntate) dei veri meccanismi decisionali ora che istituzioni e Parlamenti contano sempre meno.
 
di Giovanni Chiambretto *
 
In quest’Italia confusa ed incomprensibile, forse è giunto il momento di andare a vedere più in alto per capire cosa sta succedendo e forse anche cosa potrebbe succedere. Eravamo rimasti ad osservare esterrefatti il succedersi di crisi extraparlamentari con nomina di Presidenti del Consiglio scelti fuori dagli ambiti a ciò deputati. Al tempo della Costituente la sede deputata alle scelte era l’emiciclo del Parlamento; la sede delle mediazioni, le commissioni parlamentari. Nel corso degli anni, prima inavvertitamente, poi in maniera esplicita, la sede delle decisioni si è spostata nelle segreterie dei partiti e quella delle mediazioni negli incontri fra le correnti. Il parlamento è diventata la sede burocratica di ratifica di quelle decisioni. Un provvedimento andava in Aula quando tutto era già deciso a monte. Oggi si è fatto un passetto in più. Neanche le segreterie dei partiti sono più la sede delle decisioni. Queste avvengono altrove e frequentemente fra personaggi che non sarebbero neanche costituzionalmente titolati ad assumerle.
 
Come è nata la candidatura di Monti? Come quella di Letta o di Renzi? Come è nata la trombatura di Prodi alla Presidenza della Repubblica dove solo la sera prima i gruppi parlamentari si erano espressi unanimemente favorevoli e la mattina dopo mancavano un quarto dei voti necessari? Si potrebbero citare altri casi a dimostrazione di questa stranezza, ma quanto detto basta a confermare che esiste un altro ambito dove ipotesi si confrontano, si stringono alleanze (non solo sul piano istituzionale, ma anche economico e di potere), si aggiustano le mediazioni necessarie. Evidentemente il tutto su di un piano di riservatezza assoluta. La grande stampa tace completamente su questo piano extraistituzionale ed enfatizza il gossip.