diritti civili

Legge elettorale: Un patto suicida

Antonio Lettieri *

Il Patto Renzi-Berlusconi sulla riforma elettorale altera radicalmente l'equilibrio dei poteri previsto dalla Costituzione, e mette in discussione il normale funzionamento di un regime democratico.  In politica il metodo è spesso sostanza, com’è per la diplomazia nei rapporti internazionali. La scelta di Renzi di trattare direttamente con Berlusconi ha infuocato il dibattito e provocate lacerazioni nel Partito democratico, fino alle dimissioni di Cuperlo dal ruolo di presidente del partito. Il metodo è oggetto di pareri contrastanti: alcuni lo giudicano avventato e sbagliato, altri coraggioso e condivisibile. L'argomento di Renzi, nuovo segretario del partito, è che il PD ha sempre sostenuto  che le riforme di carattere costituzionale devono coinvolgere anche i partiti di opposizione, e per, l’appunto, la rinata Forza Italia è il maggiore partito di opposizione e Berlusconi ne è il leader incontrastato.E’ su questa base che Renzi difende il suo operato. L’aspetto più paradossale della vicenda si verificherà, tuttavia, nel breve giro di qualche mese, quando i nodi più delicati e controversi delle riforme costituzionali entreranno nel vivo del dibattito parlamentare. A quel punto, Berlusconi sarà stato assegnato a qualche forma di servizi sociali, se non consegnato agli arresti domiciliari, e il segretario del Pd sarà costretto a rendere visita al condannato, previa autorizzazione del magistrato di sorveglianza, nella sua residenza di Arcore o di via del Plebiscito, se non, forse, presso la comunità di Don Picchi
 

Italicum: peggio della Legge Acerbo voluta dal fascismo

di Domenico Gallo per Micromega *

 

Adesso che la legge elettorale, concordata fra Renzi e Berlusconi ma effettivamente scritta da Verdini, è stata approvata da un ramo del Parlamento, la realtà ci dimostra quanto sia utile un sistema bicamerale come clausola di salvaguardia per garantire che le decisioni politiche più importanti non siano assunte nella fretta e con l'inganno.

Fino a quando non sarà abolita la seconda Camera i blindati del decisore politico di turno non potranno passare a passo di carica sui diritti del popolo bue, travolgere l'eguaglianza, sopraffare le minoranze politiche o sociali. Dovranno affrontare il terreno accidentato delle pause di riflessione, delle contestazioni dell'opinione pubblica e dei ripensamenti che possono allignare persino nella coscienza degli yes-men inviati dai partiti in Parlamento.

La legge elettorale nella relazione annuale del presidente della Corte costituzionale

di Gaetano Azzariti *

 

Come al solito la politica interpreta secondo le proprie convenienze le dichiarazioni degli altri. Così, volendo perseguire la strada di una rapida approvazione della legge elettorale, si è voluto sottolineare la parte meno significativa della relazione del presidente della Corte costituzionale.
È, infatti, del tutto evidente che non può essere la Consulta a scrivere la legge elettorale ed essa si è dunque “limitata a dichiarare costituzionalmente illegittime alcune norme” sottoposte al suo sindacato; pertanto, si può ben affermare che “l’arco delle scelte del legislatore [rimane] molto ampio”. Ciò non vuol dire però che il parlamento possa adottare qualsiasi nuovo sistema di elezione.
 
Non è dunque vera la deduzione che si pretende di far derivare dalle parole di Gaetano Silvestri, secondo la quale egli avrebbe legittimato l’Italicum. Il presidente della Corte, infatti, ha ribadito che, in ogni caso, la nuova legge elettorale deve assicurare la necessaria rappresentanza alle diverse articolazioni della società. È possibile introdurre meccanismi di stabilizzazione dei governi, ma questi non possono essere sproporzionati, poiché rischiano di comprimere irragionevolmente alcuni principi costituzionali fondamentali quali l’eguaglianza del voto e lo stesso fondamento pluralistico, che sono caratteristiche costitutive della nostra democrazia. È tutto un problema di “equilibri”, dunque. L’intera relazione sulla giurisprudenza costituzionale del 2013 presentata dal presidente della Consulta è attraversata dalla necessità di conservare gli equilibri costituzionali. Tant’è che molte tra le più rilevanti decisioni dei giudici costituzionali sono motivate dalla continua ricerca di preservare una logica di equilibrio tra istituzioni, tra poteri, tra diritti.
 

Il gioco delle tre carte nelle elezioni in Sardegna

di Massimo Marino

Delle recentissime elezioni in Sardegna si è detto poco o nulla e i media sono rapidamente passati ad altro.
 
Avrebbe vinto il centrosinistra con Pigliaru (sconosciuto fuori dall’isola  ai più fino a 2 mesi fa) ottenendo 36 seggi ( grazie al premio ) e avrebbe perso il centrodestra con Cappellacci (ahimè un po’ più noto ) con 24 seggi. Nessun eletto, neanche uno,  nelle coalizioni degli altri 4 candidati a partire dalla scrittrice indipendentista Murgia.
 
La Sardegna è sul piano economico, sul piano ambientale e sul piano sociale paragonabile ad uno dei suoi  tanti poligoni militari quotidianamente bombardati : un disastro. Al quale la alluvione recente ha dato un colpo mortale. I partiti quando va bene sono evanescenti, ma c’è chi sul territorio sardo ha fatto affari per decenni e gli elettori ( 1.480.332 ) sono stati particolarmente intransigenti. Non il 52,2 % come detto dai media ( che “dimenticano” sempre bianche e nulle ) ma solo il 49,9 % degli elettori ( circa 738mila )  ha votato uno dei 6 candidati governatori  e solo il 46,2%  ( circa 683mila) ha votato una delle 29 liste ( 1500 candidati totali ) presenti nelle sei coalizioni.
 
I due principali partiti , PD e Forza Italia, hanno avuto un tracollo clamoroso di voti rispetto alle regionali del 2009 ma proprio l’astensionismo di protesta da più parti annunciato contro di loro, è stato la causa inconsapevole del loro trionfale successo.
 

Spagna: La Rivolta Di Burgos

di Blicero ( da www.mentecritica.net )
Il sole splende sul viale ordinato, pulito e alberato. Gli autobus nuovi di zecca e le macchine scorrono placidamente nelle due corsie prive di buche. I ciclisti pedalano al sicuro in mezzo alla pista ciclabile, mentre i pedoni passeggiano tranquilli sugli ampi marciapiedi. Un perfetto jingle da centro commerciale accompagna il tutto.

Questo ritratto idilliaco di come dovrebbe essere una moderna città europea è lo spot realizzato del comune di Burgos, città di 180mila abitanti nel nord della Spagna, per pubblicizzare il progetto del nuovo «bulevar» della Calle Vittoria nel quartiere Gamonal. Un progetto che, come esclama con innaturale enfasi la squillante voce pubblicitaria, dovrebbe portare Gamonal nel XXI secolo.
Peccato che in queste giornate d’inizio 2014 il «Gamonal del XXI secolo» abbia visto tutt’altro: barricate, cassonetti in fiamme, scontri furiosi con la polizia e vetrine sfondate.
continua su : Mente Critica
 

Gli Eversori: dipende sempre dai punti di vista

varie su Leggi Truffa e sulle Banche  trovate sul web

 

"In occasione della approvazione al Senato della cosiddetta legge truffa nel marzo del 1953: dopo 70 ore di seduta ci fu una rissa di 40 minuti che vide Sandro Pertini rivolgersi al presidente Meuccio Ruini con un "Lei non è un presidente, è una Carogna! Un Porco!".
 
Sempre nella stessa seduta, il senatore Elio Spano (PCI) affrontò a muso duro il giovane sottosegretario Giulio Andreotti, che in quel momento aveva in testa il cestino della carta per proteggersi dagli oggetti che piovevano dai banchi della sinistra, urlandogli: "Dopo il voto avrete un Nuovo Piazzale Loreto!".
Questo è uno stralcio del discorso che vi prego di leggere.” Orbene, onorevole De Gasperi, lei fa chiedere l'urgenza per una legge che non riguarda l'interesse del Paese, per una legge che riguarda esclusivamente l'interesse del suo partito e l'interesse dei suoi parenti poveri, i quali vanno sognando di potersi arricchire a spese altrui “ ( e qui la Boldrini lo avrebbe già richiamato ).
 

Italicum: lo sconcerto dei giuristi italiani

 Un gruppo di insigni costituzionalisti del nostro paese, ha sollevato diversi dubbi ed ha mosso critiche molto severe alla proposta di riforma della legge elettorale

“Sconcerto e protesta» per il tentativo in atto di «riprodurre» con l’Italicum il Porcellum. Lo esprime Stefano Rodotà insieme ad altri 28 costituzionalisti in un appello pubblicato oggi da “il manifesto”. La proposta di riforma, denunciano «consiste in una riedizione del Porcellum, che da essa è sotto taluni aspetti – la fissazione di una quota minima per il premio di maggioranza e le liste corte – migliorato, ma sotto altri – le soglie di sbarramento, enormemente più alte – peggiorato”.
 
“La proposta di riforma elettorale depositata alla Camera a seguito dell’accordo tra il segretario del Pd Matteo Renzi e il leader di FI Silvio Berlusconi consiste sostanzialmente, con pochi correttivi, in una riformulazione della vecchia legge elettorale – il cosiddetto Porcellum – e presenta perciò vizi analoghi a quelli che di questa hanno motivato la dichiarazione di incostituzionalità ad opera della recente sentenza della Corte costituzionale” sostengono nel loro appello i costituzionalisti.
 

IMU-Bankitalia:La legge di conversione è incostituzionale

di Ferdinando Imposimato


La legge di conversione del decreto legge IMU Bankitalia appare incostituzionale . Anzitutto vi è stata violazione del diritto della opposizione del M5S di svolgere le proprie ragioni opponendosi al provvedimento, secondo le regole della Costituzione e il regolamento della Camera. La cd tagliola è incostituzionale, perchè elimina il diritto della opposizione di motivare il suo voto contrario.

La opposizione è parte essenziale della democrazia , i cui diritti vanno rispettati. Diversamente siamo in una situazione di regime cioè di dittatura della maggioranza. E stupisce che alcuni dei guardiani della Costituzione tacciano su questo aspetto gravissimo del vero e proprio colpo di mano del Presidente della Camera Laura Boldrini che ha impedito al M5S di motivare la sua opposizione sacrosanta di fronte a dl illegittimo, per difetto, almeno in parte, del requisito di necessità e urgenza .

 

Un Colpo di Stato consentito dall'inerzia

di Gianni Ferrara *

Poche ore dopo la pub­bli­ca­zione della sen­tenza 1/2014 della Corte costi­tu­zio­nale, la ragione per la quale era stata dichia­rata l’illegittimità costi­tu­zio­nale del Por­cel­lum era scom­parsa dai media di que­sto paese. La pro­pa­ganda dei distrut­tori della demo­cra­zia mediante lo svuo­ta­mento dei suoi fon­da­menti e dei suoi stru­menti la aveva già occul­tata die­tro il fumo di parole come «pre­mio», «soglia», «sta­bi­lità», «gover­na­bi­lità» ecc.

I fal­sari di pro­fes­sione della poli­to­lo­gia assol­dati dai capi dei comi­tati elet­to­rali che hanno sosti­tuito i par­titi poli­tici si sono but­tati subito a spo­stare l’attenzione sui tre sistemi elet­to­rali pro­po­sti da Renzi dichia­rando che erano tutti coe­renti con quanto aveva affer­mato la Corte, l’esatto con­tra­rio della verità. L'attenzione dell’opinione pub­blica è stata così attratta dalla pro­po­sta risul­tante dalla «pro­fonda sin­to­nia» tra Renzi e Ber­lu­sconi, ora all’esame della Camera dei depu­tati. Pro­po­sta che mira alla rivi­vi­scenza del Por­cel­lum camuf­fato ma aggra­vato in fun­zione degli inte­ressi dei due «sin­to­nici».

Nulla a che fare quindi con la pro­nun­zia della Corte, nulla a che fare con la costi­tu­zio­na­lità di un sistema elettorale. È diven­tato quindi quanto mai neces­sa­rio, e dove­roso, infor­mare, gri­dare la verità accer­tata dalla Corte.

 

Italicum, Carlassare: “Governabilità è artificio per garantire stabilità al potere”

di Pierluigi Giordano Cardone *

La giurista e costituzionalista è una dei firmatari dell'appello contro il Porcellum: "La maggior parte dei nostri politici aspirano ad allentare in tutti i modi il peso del popolo. Vanno in questo senso l'esclusione delle preferenze, le liste bloccate, gli altissimi premi di maggioranza"
 
Giuristi e costituzionalisti contro l’Italicum, definito addirittura una brutta copia del Porcellum. Un’istanza di critica che passa attraverso un appello pubblico per chiedere alla classe politica di fermare l’iter di approvazione del sistema elettorale concordato a tavolino da Matteo Renzi e Silvio Berlusconi. Tra i firmatari, c’è anche Lorenza Carlassare.
 
Professoressa, perché questo appello?
E’ un periodo della nostra storia in cui le cose passano sulla testa della gente in una maniera terribile. Bisogna rendersi conto di quello che succede. Speriamo che qualcuno ci ascolti, anche se pensare che questo qualcuno siano le istituzioni è una illusione davvero straordinaria. La nostra speranza è che almeno le persone si allertino un po’ su questa vicenda.
 
Nel testo sostenete che l’Italicum possa subire una nuova pronuncia di illeggittimità da parte della Consulta.
La mia impressione è che la maggior parte dei nostri politici aspirino ad allentare in tutti i modi il peso del popolo, a farlo rimanere nell’ombra e a mettere tutti gli apparati, tutti gli organi, tutte le st
rutture in primissimo piano, quasi che tutto dovesse essere in funzione del potere e della conservazione del potere.