eco europe

Riforme del lavoro: Il cattivo esempio spagnolo

Antonio Baylos *

  Il giudizio positivo sulle riforme del lavoro in Spagna, assunte dalla Commissione europea come un esempio, è privo di senso. La loro caratteristica è il progressivo smantellamento dei diritti e il deterioramento delle condizioni di vita dei lavoratori.

  La politica del governo del Partito popolare in Spagna é propagandato come un esempio da seguire da parte delle autorità europee, dai datori di lavoro e dai gruppi finanziari spagnoli. Tra i leader europei ai quali viene proposto vi è ora Matteo Renzi, il nuovo presidente del Consiglio dei Ministri italiano.
Il giudizio positivo su queste riforme è tuttavia un arcano per chi vive e lavora in Spagna. Esse si basano essenzialmente sulla riduzione dei salari e dell'occupazione e sulla compressione della spesa sociale. E’ stata questa l’essenza delle riforme strutturali del Partito popolare, una volta conquistata la maggioranza assoluta nel Parlamento.

Perché le riforme siano considerate un successo rimane un enigma. Da un punto di vista macroeconomico, abbiamo assistito nel 2012, all’aumento del deficit di bilancio, a dispetto del fatto che con un patto bipartisan, comprendente il Partito Socialista, sia stata inserita nella costituzione la regola suicida del pareggio di bilancio.
Per quanto riguarda i salari, la politica del Partito popolare ha proseguito e intensificato la campagna lanciata dal governo socialista nel 2010, con un generale abbassamento del livello salariale dei lavoratori spagnoli. Il governo del P.P. esalta la diffusa svalutazione dei salari come rimedio contro la precedente " rigidità ", ma è noto che le statistiche sono state manipolate in modo da occultare l’inizio del declino a partire dalle prime riforme del 2010.
 

Arance di Sicilia: l'UE ne determina la fine della coltivazione, prezzi al ribasso

Allarme lanciato da Coldiretti Sicilia dopo l'accordo tra Unione Europea e Marocco. Braccio di ferro tra la Sicilia e l'Unione Europea

di Lady Bit *
 
E' passato l'accordo solo qualche settimana fa e lo stesso entrerà in vigore il prossimo maggio 2014, almeno secondo le previsioni di questa nuova decisione. Per gli agricoltori siciliani la prossima estate potrebbe iniziare con la fine della loro agricoltura, questo almeno è il punto su cui Alessandro Chiarelli, presidente di Coldiretti Sicilia sta lanciando il suo allarme per il settore agricolo siciliano, che a suo dire grazie all'accordo di riduzione del 55% dei dazi doganali, per altro già favoriti per il Marocco, il paese potrà esportare in Italia arance ma anche altri prodotti a prezzi molto più favorevoli del mercato siciliano, con le ovvie ripercussioni economiche.
 
La situazione attuale già poco favorevole per i prodotti della Sicilia, con questa nuova batosta concorrenziale potrà solo che aggravare la situazione, già si parla di ulteriori ribassi per effetto della nuova offerta proveniente dal Marocco, la previsione è che si arrivi con prezzi al ribasso per le arance fino ai 18 centesimi il kilo, ed in questa ottica le produzioni locali verrebbero abbandonate per mancanza del margine minimo di guadagno, situazione per altro che vale non solo per le arance ma anche per molti altri prodotti, infatti l'accordo riguarda tutta una serie di prodotti della terra ma anche ittici.
 

Eccezionale intervento dei deputati M5S a Bruxelles: applausi in tutta Europa.

 di Sergio Di Cori Modigliani *


Come ogni anno, sponsorizzato dalla Unione Europea e dal Parlamento Europeo di Strasburgo, si è aperta la sessione del "European Youth Forum", una importante manifestazione gestita dai più giovani parlamentari d'Europa, in cui i grossi papaveri di Bruxelles, una volta tanto, partecipano come ascoltatori e osservatori.

Come spiegato nel loro sito, che vi consiglio di andare a leggere, perchè contiene succose notizie europee utili a tutti (http://www.youthforum.org/), il tema di questa edizione 2013 è "European young parliamentarians join forces to find a quicker solution to youth unemplyment" (trad.: Giovani parlamentari europei raccolgono le forze per trovare una soluzione immediata al problema della disoccupazione giovanile).

Va da sè che si tratta del tema decisivo per i 450 milioni di europei. La disoccupazione e soprattutto quella giovanile è il vero problema -direi il numero uno e il più assillante e importante- ed è su questo che va condotta la battaglia in ogni singolo stato e in Europa. Per fortuna, invece di far parlare i soliti nominati mai eletti da nessuno (oltre al fatto di essere i responsabili dell'attuale sfacelo) hanno chiamato i deputati più giovani per ascoltare che cosa avevano da dire, da proporre, e quali sono le loro idee e i loro progetti sull'Europa, in questo momento decisivo, per via delle imminenti elezioni europee il prossimo maggio.

 

Nessuna notizia è stata data, che io sappia, dai notiziari televisivi.

Nessuna notizia è stata data sui quotidiani nè sui siti on line.

Ad ogni modo non si è dato rilievo a questo avvenimento.

Il motivo c'è.

Convegno "Ripubblicizzare si può, ripubblicizzare si deve!"

 

A oltre due anni dalla vittoria dei referendum del 12 e 13 giugno 2011 continua, in tutta Italia, la mobilitazione per la piena applicazione degli esiti referendari a difesa dell'acqua e della democrazia.

Germania: una nuova Europa inizia dal voto nei Länder ?

 di Massimo Marino *

Mentre in Italia si vota con regole modificate per i Comuni ( doppio turno mantenendo il premio e riducendo del 20% gli eletti) e in Francia nello stesso giorno con regole altrettanto distorte si elegge addirittura un Presidente che comanda sul Parlamento), in Germania il sistema proporzionale con il quorum al 5% funziona al meglio e porta a continue votazioni e cambiamenti democratici senza particolari traumi.


Dopo l’elezione parlamentare del nuovo presidente della Repubblica, Joachim Gauck, la piccola regione della Saar ha votato il 25 marzo scorso per il rinnovo dell’assemblea parlamentare. In queste ore segue il land di Schleswig-Hollstein ( 2,8 milioni di abitanti) e il 13 maggio il più importante e popoloso Nordreinwestfalen (18 milioni di abitanti). Italia, Francia, Germania: elezioni diverse ma test importanti sulla strada che potrebbe portare nel giro di meno di due anni all’uscita di scena oltre che di Zapatero (già fuori), anche di Berlusconi (il PDL sembra di fronte al tracollo imminente nelle comunali), di Sarkozy ( già sconfitto secondo tutti i sondaggi) e della Merkel nel settembre del 2013 , se ci arriverà.

Elezioni: la Spagna fà una giravolta e si ritrova per terra

  

     di Massimo Marino *

E’ desolante leggere i pochi commenti sui risultati delle elezioni politiche spagnole seguite al tracollo del governo socialista di Zapatero, con il tonfo del suo partito, il PSOE , il non-trionfo dei conservatori del PP  e lo spappolamento in mille direzioni degli elettori in un paese da mesi al centro dei commentatori per la pesante crisi sociale e per l’azione dei giovani indignados che hanno tenuto le tende per settimane  nelle principali piazze del paese.

 

I socialisti di Rubacalba hanno perso quasi un terzo dei voti del 2008 (4,5 milioni di voti) riducendosi a poco meno di 7 milioni (il punto più basso di sempre) ma i conservatori del PP  di Mariano Raioy, che con il 44,6% (+3%)  hanno ottenuto la maggioranza assoluta dei seggi, ne hanno guadagnati meno di 500 mila ( 32 seggi in più alla Camera).

Elezioni: Berlino entra nella quarta dimensione

        di Massimo Marino

 

Sesta sconfitta consecutiva dei conservatori della CDU, scomparsa dei suoi alleati liberali, nessuno spazio all’estrema destra, grande successo dei Grünen, calano Linke e SPD , emergono clamorosamente i Piraten: Grünen e SPD governeranno la città-stato.
Quasi un cataclisma, sorprendentemente positivo e di grande interesse per tutta l’Europa, il risultato delle elezioni nella città-stato di Berlino. L’ultimo test di quest’anno ( il sesto) che sembra prefigurare con una buona certezza che fra meno di un anno la Germania sarà governata (dopo 10 anni) da SPD e Grünen.

Uniti per un cambiamento globale

  Appello lanciato dai movimenti spagnoli per la giornata di mobilitazione europea del 15 ottobre

 

Il 15 Ottobre cittadini e cittadine di tutto il mondo scenderanno in piazza per mostrare la loro indignazione per la perdita dei nostri diritti per mano dell’alleanza fra le grandi corporazioni e le classi politiche. Da Democracia real Ya (Vera democrazia Ora) vi invitiamo a partecipare a questa azione pacifica di protesta internazionale, accogliendo questo invito o realizzandone di vostre nella stessa data.  E’ arrivato il momento di alzare la voce. E’ in gioco il nostro futuro, e nessuno può fermare la forza di milioni di persone quando si uniscono con lo stesso obiettivo.

Germania – Brema: la Merkel crolla, i Verdi al 23%

   Per la prima volta nella città- stato al voto anche i giovani dai 16 anni in su. Prima la Spd, secondi i Grünen, gli ecologisti tedeschi, la CDU diventa terzo partito.
La SPD del governatore Jens Boehrnsen, resta il  primo partito con il 38% confermando l’egemonia nella città-Stato che conserva da 66 anni , dall'instaurazione della democrazia dopo il '45. I Verdi volano dal 16,5% del 2007 al 22,5% e diventano quindi la seconda forza politica locale, sorpassando la CDU della Merkel che precipita al 20%. 

Germania: No alle grandi opere anche a Stoccarda

            I Grünen governano il Baden-Württemberg