ambiente

Il mondo del petrolio nel caos

 di Michael T. Klare *

Del viaggio che avevo compiuto negli anni 1970 a El Paso, Texas, una cosa mi rimane in mente: il tempo meteorologico. No, non il tempo che c’era a El Paso, che è più o meno lo stesso per tutto l’anno, ma il tempo come veniva presentato alla televisione. Ricordo che la persona che presentava le notizie meteo iniziava sempre dal Golfo Persico, per poi percorrere rapidamente e con grande effetto tutto il pianeta (e le sue varie perturbazioni) per arrivare alla fine a El Paso, dove la situazione era – come prevedibile – calda e noiosa. Si è trattato forse del mio primo impatto con l’affascinante mondo delle previsioni meteo alla TV, che si potrebbero riassumere così: situazioni drammatiche – tempeste, inondazioni, siccità, incendi, case scoperchiate, sopravvissuti in lacrime, naufraghi – e nessun politico a sciupare il quadro. Solo Madre Natura, solo il Maltempo!


Quello che allora era un fenomeno curioso che si verificava nella trasmissione delle notizie in una sola città è diventata la prassi per tutte le notizie trasmesse dalle TV.

 

Am Gleisdreieck: il parco di Berlino in mezzo ai binari abbandonati della ferrovia

 
Dal 2011 Berlino ha un’altra grandissima area verde: il parco a Gleisdreieck. Si estende per circa 26 ettari nel raccordo triangolare che collega gli storici siti ferroviari delle stazioni merci “Potsdamer” e “Anhalter”. Il suo nome deriva dalla stazione metropolitana di Gleisdreieck, triangolo di binari, che perde la sua originaria forma nel 1912, quando dopo una serie di gravi incidenti viene progettato un nuovo incrocio di scambio.
Il Gleisdreieck è un parco pubblico con impianti ricreativi nell’area ovest di Kreuzberg, al confine con Schöneberg e Tiergarten. Il complesso progetto di riqualificazione dell’area, iniziato nel 2006 vede, come spesso succede a Berlino, la partecipazione attiva dei cittadini impegnati attivamente nella pianificazione del parco, che nasce dalle ceneri di aree infrastrutturali ormai abbandonate. Il vecchio tracciato della linea ferroviaria principale nord-sud divide il parco in 2 aree, l’Ostpark inaugurato a settembre 2011 e il Westpark.
 

 

Sviluppo sostenibile: salvare il pianeta si può o bisogna tornare indietro di qualche secolo?

di Loretta Napoleoni su ilfattoquotidiano – 21 giugno 2015


Anche il Vaticano si è accorto dei cambiamenti climatici ed incoraggia il mondo a ridimensionare il consumo di idrocarburi. Ma se è vero che la desertificazione in Africa costringe intere popolazioni a migrare verso la ricca Europa e la debolezza dei monsoni mette sul lastrico ogni anno milioni di contadini indiani, è anche vero che il surriscaldamento della terra è iniziato con la rivoluzione industriale. Un fenomeno, quest’ultimo, che nel lungo periodo ha prodotto benessere, diminuito la mortalità nei paesi industrializzati e che ha dato vita al modello di sviluppo più popolare, anche se ormai ‘insostenibile’ in termini climatici.
Come conciliare il desiderio di industrializzazione dei 3 miliardi di poveri nel mondo, coloro che il Papa giustamente identifica con le prime vittime del surriscaldamento della terra, con l’applicazione di un modello di industrializzazione che uccide il pianeta? Le alternative sono due: o torniamo ad un modello di vita antecedente alla rivoluzione industriale o ne inventiamo uno nuovo.
 
 

L’Italia ha bisogno del Corpo Forestale dello Stato

di Alessandro Graziadei *

Esiste un Corpo dello stato che solo nelle ultime settimane ha collaborato nelle attività dei campi di volontariato e studio sui beni confiscati alle mafie di Libera in Puglia, ha permesso la condanna per traffico organizzato di rifiuti e truffa dell’amministratore unico di una insospettabile Società che smaltiva in modo abusivo ingenti quantità di rifiuti speciali, ha arrestato cogliendolo sul fatto un incendiario nel foggiano, ha sequestrato presso il porto di Ancona diciassette tartarughe di una specie protetta rinvenute a bordo di un furgone, ha posto sotto sequestro e sta procedendo all’eliminazione di coltivazioni di mais MON 810 transgenico piantate in barba ai divieti italiani nei terreni del comune di Colloredo di Monte Albano in provincia di Udine…
Parliamo del Corpo Forestale dello Stato (CFS).  Sarebbe bello ricordarlo anche al Governo Renzi che nella riorganizzazione dell’amministrazione dello Stato prevista nel ddl “Repubblica Semplice” (.pdf), approvato dal Consiglio dei Ministri lo scorso dieci luglio, ha previsto il “riassorbimento” del Corpo Forestale nella Polizia di Stato cancellando la storia di un glorioso Corpo che da 192 anni concorre allo sviluppo della cultura, dell’ambiente e svolge un servizio importante per la tutela del territorio.
 

I polli che possono far fronte al caldo

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"Questa cultura di morte può immaginare soltanto soluzioni sanguinarie”

(Diane di Prima)

Ecco un piccolo esempio di come l'industria globale e l’allevamento agricolo (allevamenti intensivi, la dieta a base di latticini, carne, ecc.) influenzano il nostro ecosistema comune:

Essi consumano e avvelenano un terzo della superficie terrestre del pianeta; questo contribuisce direttamente allo sfruttamento del terreno, alla deforestazione, alla pesca eccessiva, all’estinzione delle specie, ecc.; e ciò è la principale fonte di gas serra creato dall'uomo, il quale si traduce in cambiamenti climatici.

Sulla base di questo elenco incompleto di alimenti a base di eco-devastazione, dovrebbe sembrare dolorosamente ovvio che si deve fare qualcosa per porre fine a questa situazione. Beh, non temete, le soluzioni sono in fase di costruzione.

 

"Abbiamo bisogno di un approccio razionale" 

"Gli scienziati americani", scrive Edward Helmore nel Guardian, "fanno a gara per sviluppare i polli che possono far fronte al caldo torrido come parte di una serie di programmi finanziati dal governo, i quali cercano un adattamento o una mitigazione degli effetti causati da condizioni climatiche estreme sull’alimentare . " 

Api in città: dopo New York, anche Milano pensa ad ospitare le api sui tetti

Il Consiglio di Zona 1 sta discutendo la proposta dell’Associazione Milleapi di costruire della arnie sui tetti di Milano. Tetti particolari, come quelli dell’Acquario, di Villa Reale e dei musei Triennale, di Storia Naturale, del Novecento e del Teatro alla Scala. A New York lo fanno già.

   di Aglaia Zannetti *
Le api arrivano in città, ospitate sui tetti del capoluogo milanese.
Il progetto pilota, presentato dall’Associazione Milleapi, è stato discusso in Commissione Ambiente e Verde di Zona 1.
“Senza api” - spiegano gli apicoltori promotori dell’iniziativa - “non esisterebbe l’80 per cento di ciò che mangiamo”. Una biodiversità da difendere, dunque, così come già accade in altre grandi città che hanno avviato iniziative analoghe, come Parigi, dove le api sono ospitate sul tetto dell’Opéra (ed esiste un progetto preciso denominato “impollinazione urbana”) o Londra, dove il miele si fa sui tetti della Tate Modern Gallery.

 

Dalla Legge di Stabilità esce un fantasma: il ministero dell’Ambiente

Negli anni è divenuto in pratica un ente senza portafoglio Oltre 140 tra le maggiori associazioni ambientaliste e culturali contro i continui tagli al bilancio del dicastero

 

Dopo 27 anni dalla sua costituzione e innumerevoli acciacchi subiti il ministero dell’Ambiente (e ciò che rappresenta) rischia ancora una volta la pelle: l’avanguardia della società civile si vede ancora costretta a difendere la sua esistenza, con l’azione congiunta di più di 140 realtà. Per realizzare la conversione ecologica dell’economia sarebbe necessario un cambiamento di paradigma per il Paese che implica, da subito, una scala di priorità diversa per il governo, che coinvolga ovviamente tutta l’azione dell’esecutivo e dei suoi dicasteri.

Minerali e Petrolio in Alaska

 Anglo American abbandona le estrazioni in Alaska


Il colosso minerario Anglo American abbandona il progetto di estrazione di rame e oro dal giacimento di Pebble, in Alaska. L’annuncio, riportato dal quotidiano Guardian, è stato diffuso nella giornata di ieri... Il colosso minerario Anglo American abbandona il progetto di estrazione di rame e oro dal giacimento di Pebble, in Alaska. L’annuncio, riportato dal quotidiano Guardian, è stato diffuso nella giornata di ieri. Si stima che nel giacimento siano custodite riserve d’oro fra le più consistenti al mondo. Ma l’intero progetto potrebbe essere messo a repentaglio dal passo indietro di Anglo American, che – dopo aver già speso più di 500 milioni di dollari – ora rischia una sanzione da 300 milioni per averlo abbandonato. Il progetto Pebble è uno dei cardini in cui si gioca la politica ambientale di questo secondo mandato di Barack Obama. L’attività estrattiva potrebbe infatti mettere a rischio l’ecosistema della vicina Bristol Bay, habitat naturale dei salmoni.

Il programma di Renzi. Niente per territorio ambiente e paesaggio: come gli altri

 di Paolo Baldeschi *


Il programma di Matteo Renzi, sul sito www.matteorenzi.it, ha il merito di indicare una serie di azioni concrete, fra cui si segnalano quelle per una diversa allocazione delle risorse a favore dell'istruzione e dei ceti meno abbienti. Manca, tuttavia, di un vero e proprio spessore politico; ciò che in un'ottica riformatrice non significa ripetere gli slogan consunti di una certa sinistra, quanto prendere posizione rispetto a un modello di sviluppo e a un'ideologia che a livello europeo hanno fatto del neoliberismo il loro unico credo e a livello italiano coprono la collusione fra capitalismo nostrano e caste politiche - insegnano gli infiniti episodi di corruzione.

Sequestrata la stazione radio Muos delle forze armate Usa in Sicilia

 Wwf: «Ora si accertino le violazioni ambientali e si riportino nei limiti di legge»

Qualche ora prima della manifestazione nazionale contro l'installazione del terminale terrestre del Muos, il nuovo sistema satellitare delle forze armate Usa, su richiesta della Procura della Repubblica di Caltagirone, a conclusione di indagini avviate nel luglio del 2011, sono stati sequestrata per violazione delle leggi sull'ambiente l'area e gli impianti del sistema di comunicazioni "Mobile user objective sistem" (Muos) della stazione "Naval radio transmitter facility" (Nrtf) delle Forze Armate Usa in Sicilia.