alimentazione

Parma: Orti e frutteti per alimentare la città

Albicocche, melograni, pesche, ciliegie, ma anche susine e un’antica specie di grano: dalla passione di un gruppo di cittadini di Parma, seguito da un centinaio di sostenitori, in diverse zone della città ora si possono trovare piccoli orti urbani. La possibilità di stare insieme in modo diverso, di rifiutare l’etichetta “consumatori” e di creare una rete di giardini commestibili con cui alimentare la città ora è un virus

 
Una varietà antica di albicocche, le Carmen, i ribes, il grano saraceno fiorito, ma anche l’amaranto o la josta, un incrocio tra uva spina e ribes. C’è chi ormai da due anni si prende cura con passione di specie insolite anche in zone come quella di via Picasso o Baganzola, dando vita a veri e propri giardini commestibili tra erbe medicinali, frutti di bosco e alberi da frutto a uso e consumo degli stessi residenti. Così dal progetto innovativo di Fruttorti Parma e dalla passione di un gruppo di volontari seguito da un centinaio di sostenitori, in diverse zone della città ora si possono trovare piccoli orti urbanicon il melograno che fiorisce in giugno, le susine piacentine, un’antica specie di grano, il frassineto, le pesche in fiore, le ciliegie o la senape bianca.   

 

Libera circolazione di...?

C’è un fantasma che si aggira per l’Europa. Però no, questa volta il comunismo non c’entra. Sto parlando di un accordo, per adesso ancora in discussione e avvolto dal mistero, che potrebbe arrivare a permettere – forse già dal 2015 – il libero scambio di merci tra gli Usa e gli stati dell’Unione europea. Si tratta del Transatlantic trade and investment partnership, in discussione tra Commissione europea e governo Usa, che riguarda, tra le varie parti, anche tutto il settore dei prodotti alimentari.
Fino ad oggi molte categorie di alimenti made in Usa hanno trovato sbarrato l’ingresso ai mercati europei.

 

L'era della scarsità

di Lester Brown *


Lester Brown è uno dei più importanti ambientalisti del mondo, fondatore del Worldwatch Institute e dell'Earth Policy Institute


, "Negli ultimi anni, stiamo assistendo agli effetti del raddoppio del prezzo del grano, che si manifestano sui segmenti più poveri dei paesi a basso reddito. In Paesi come la Nigeria, l’Etiopia o l’India, ad esempio, per una buona parte delle famiglie è normale prevedere giornate di digiuno. Non possono permettersi di mangiare ogni giorno e quindi la sera della domenica, ad esempio, decidono che, nella settimana entrante, digiuneranno al mercoledì e al sabato. Tutto ciò rappresenta un aggravamento del problema della fame nel mondo; finora ci eravamo preoccupati dell’allargamento del problema della fame nel mondo, ma questo ne costituisce un aggravamento. Ci sono milioni e milioni di famiglie in Nigeria, Etiopia, India o Perù che non possono permettersi di mangiare tutti i giorni, e così pianificano delle giornate senza cibo.


Coltivare l'orto. Semine di ottobre

Ottobre è ancora un mese utile per iniziare un orto, se si sanno scegliere le verdure. Rinunciando definitivamente a coltivare zucchine, fagiolini e pomodori, in attesa che arrivi il prossimo anno, possiamo dedicarci ad una vasta gamma di verdure tipicamente autunnali e invernali, non per questo meno gustose. A chi rimpiange l’insalata di pomodori propongo un ottimo minestrone di verdure miste, che non ha assolutamente niente da invidiare.

Il momento migliore I mesi autunnali e invernali hanno la piacevole caratteristica di vedere ridotta al minimo la necessità di irrigazione, e registrano la scomparsa dellagran parte dei parassiti che d’esatte mordevano, rosicavamo e distruggevano i nostri ortaggi. Con il minor calore anche le malattie crittogamiche si riducono molto. Infine, le verdure che si possono mettere in campo in ottobre sono tutte quelle di più facile coltivazione.
 

Alcol: in Italia 8,6 milioni a rischio

 Gli italiani continuano a bere: non più, come una volta, il classico consumo 'mediterraneo', fatto di grandi boccali di vino a tavola, ma il ben più rischioso 'binge drinking', il bere fuori pasto, a suon di superalcolici e di 'shottini'. Tanto che ormai sono oltre 8 milioni 600mila gli italiani 'a rischio', la percentuale di ricoveri ospedalieri è cresciuta del 10%, e la mortalità alcol correlata rimane superiore alla media europea. Sono i dati allarmanti contenuti nella relazione annuale al Parlamento del Ministero della Salute.

Fame nel Corno d’Africa: arrivati solo 5 milioni di dollari dei 350 milioni promessi

 Un rapporto presentato dalla Commissione dell'Unione Africana (Ua) al suo XVIII summit di Addis Abeba rivela un fatto tanto sconcertante quanto vergognoso: per contrastare la catastrofe della fame e della siccità, che ha fatto e continua a fare strage di bambini, donne e anziani nel Corno d'Africa, sono arrivati solo 5 milioni dei 350 milioni di dollari promessi quando le fotografie del terribile esodo dalla Somalia, devastata dalla siccità e dalla guerra arrivarono, presto dimenticate, sui nostri schermi televisivi.


Per rispondere alla grave situazione umanitaria che oltre allo Stato fantasma somalo colpisce anche il Kenya, Gibuti e l'Etiopia (ma anche lo Yemen in preda alla guerra civile), per evitare altre morti per fame la Commissione Ua nell'agosto 2011 aveva organizzato nella capitale dell'Etiopia una conferenza di donatori di fondi internazionali, ottenendo le promesse di 350 milioni di dollari di aiuti, soprattutto in natura.

L’80% degli antibiotici negli USA va agli animali d’allevamento

Troppi antibiotici negli allevamenti

Il Center for a Livable Future ha pubblicato nuovi dati che dimostra no come l’80% degli antibiotici venduti negli USA sia usato in modo non terapeutico sugli animali d’allevamento. E nel resto del mondo la situazione non e’ molto diversa.
Nel 2009, la Union of Concerned Scientists ha stimato che nei due anni precedenti sono state usate negli allevamenti circa 23mila tonnellate di antibiotici, il che significa circa il 70% di tutti gli antibiotici venduti negli USA.

La Grande Fame

dal blog di Beppe Grillo

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Principali Paesi esportatori (verdi) e importatori (rossi) di cereali per milioni di tonnellate 2009/2010

Cos'hanno in comune la rivolta in corso in Algeria, gli incendi estivi in Russia e le inondazioni in Australia? La risposta è l'aumento del prezzo dei cereali che ha raggiunto il suo picco all'inizio del 2011. Il prezzo è aumentato del 32% da giugno a dicembre 2010 e continua a salire. Le ultime rivolte per il cibo, i vecchi "assalti ai forni", avvennero nel 2008 in molti Paesi, tra cui l'Egitto, la Somalia e il Cameroun in occasione del precedente picco. Rispetto ad allora la situazione è cambiata in peggio.

SLOW FOOD NUOVO SOGGETTO POLITICO

E' giunto a conclusione l'ottavo congresso di Slow Food. "Nuovo soggetto politico che incide nella realtà concreta del Paese". «E' ora di smetterla di dire ai contadini la bugia che gli organismi geneticamente modificati sono la soluzione per fare concorrenza all'agricoltura dei Paesi dove lo stipendio è di un euro al giorno». La nostra caratteristica - ha sottolineato Carlo Petrini -, la visione politica, non rientra nei canoni tradizionali e negli schemi della politica tradizionale: destra e sinistra sono categorie superate. La novità sta nella visione olistica del mondo: le vecchie categorie di pensiero basate sul meccanicismo, sul riduzionismo, sono ormai drammaticamente superate dagli attuali avvenimenti dovuti alla crisi.

NOTAV E SIVAT

di Massimo Marino

Questa è la proposta per un nuovo movimento NOTAV - SIVAT. Ogni pasto che facciamo, percorre in media quasi duemila chilometri con aerei, navi o camion, prima di giungere a tavola, anche a causa di stili di vita poco attenti alla stagionalità nei consumi e che sprecano energia….