
di Redazione Il Fatto Quotidiano
L’Autorità garante per la concorrenza ha svolto una lunga inchiesta su Roche e Novartis, rivelata dal settimanale. Le due hanno stipulato un accordo, basato su piani di disinformazione e sabotaggi di studi indipendenti, per favorire un farmaco costoso a scapito di uno low-cost, comunque efficace
Un accordo tra big pharma per favorire un farmaco carissimo a scapito di un altro low cost, comunque efficace. Un patto segreto siglato tra Roche e Novartis, solo in apparenza concorrenti, che è costato al Sistema sanitario nazionale, e dunque ai contribuenti italiani, 600 milioni di euro in più. A rivelarlo è l’Espresso, oggi in edicola, sulla base di una lunga inchiesta dell’Autorità garante per la concorrenza guidata da Giovanni Pitruzzella. Le due industrie “rivali” si sono mosse insieme per spingere il farmaco più costoso (1.400 euro) e gettare pessima luce su quello low cost (15 euro).
Hanno condiviso strategie di mercato, mettendo a punto veri e propri piani di disinformazione, “sabotando” studi scientifici indipendenti, pagando medici e opinion leader per imporre il medicinale più caro. Il patto emerge da email e incontri fra le due big pharma, scoperte grazie ad un blitz effettuato lo scorso ottobre negli uffici delle due sedi italiane.