rifiuti

Ecco quanto ci costano i rifiuti non differenziati

  L’Italia non differenzia i suoi rifiuti e perde oltre un miliardo di euro. A confermarlo l’analisi di Althesys sulle percentuali di raccolta differenziata raggiunte dalle regioni italiane.

 

Solo due superano gli obiettivi previsti. Mentre la legge di stabilità del governo Letta introduce nuove tasse sui rifiuti, uno studio di Althesys – società di consulenza strategica che opera nel settore dell’ambiente – rivela che l’Italia nel 2012 ha perso 1,2 miliardi di euro per i mancati benefici da raccolta differenziata. Le uniche due regioni ad aver raggiunto gli obiettivi previsti sono Veneto e Trentino Alto Adige.

 

Sblocca Italia, nel decreto del governo 12 nuovi inceneritori in 10 regioni

Si aggiungono ai 42 già in funzione e ai sei già autorizzati ma in via di costruzione. Il testo inviato ai governatori in bozza svela le intenzioni dell’esecutivo dal Piemonte alla Sicilia: verranno bruciate 2,5 milioni di tonnellate di spazzatura in più, +37% rispetto a oggi. Il ministro Galletti ha convocato una riunione tecnica per il 9 settembre: "Bisogna fare presto"

 

Marco Palombi *

 Forse qualcuno ha dimenticato il decreto Sblocca Italia, ma il governo no. E infatti il 29 luglio è arrivata alle Regioni la bozza di decreto legislativo che attua una delle previsioni del testo divenuto legge a novembre scorso: quella sugli inceneritori, cioè quegli impianti che bruciano immondizia e producono (a carissimo prezzo) energia. Il testo – che il Fatto Quotidiano ha letto – prevede l’autorizzazione di 12 nuovi inceneritori in dieci regioni: due in Toscana e Sicilia, uno a testa in Piemonte, Liguria, Veneto, Umbria, Marche, Campania, Abruzzo, e Puglia. Impianti che vanno ad aggiungersi ai 42 già in funzione e ai sei già autorizzati ma ancora in via di costruzione.
 

 

 

Inceneritore di Parma: la battaglia non conosce soste

 di Federico Pizzarotti  sindaco di Parma

 

  "Dopo le sentenze del TAR che hanno spalancato le porte alla partenza dell’inceneritore, e nonostante un filone giudiziario ancora aperto per situazioni non chiare riguardanti la sua costruzione, la nostra battaglia politica non ha mai conosciuto soste. Oggi intendo fare chiarezza dopo importanti risultati ottenuti dalla mia squadra di Giunta, soprattutto nei confronti dei miei concittadini e di tutti quegli attivisti che mi scrivono interessati e ansiosi di conoscere l’evolversi dei fatti.

Ad oggi l’azione e gli sforzi si sono concentrati sul fronte dei controlli e sulla determinante riduzione dei rifiuti, che ha avuto il merito di affamare in modo irreversibile l’inceneritore. Al momento del nostro insediamento la città, responsabile di oltre il 50% dei rifiuti smaltiti in Provincia, aveva un sistema di raccolta misto stradale che rendeva impossibile oltrepassare determinate percentuali di differenziata. Ebbene, dopo gli arresti eclatanti di esponenti della passata Giunta, e subentrati al Commissario, in soli 18 mesi abbiamo esteso il sistema porta a porta spinto su tutto il territorio. Oggi in strada non c’è più un cassonetto indifferenziato e la città è passata dal 46% al 70% di raccolta.
 

 

Rifiuti in Campania, Bassolino colpevole ma il pm chiede la prescrizione

    di Andrea Spinelli Barrile *

 

Il pm Paolo Sirleo chiede la prescrizione per Antonio Bassolino, ex Presidente della Regione Campania, al maxi processo per il disastro rifiuti in Campania.

 

E’ durata 20 ore la requisitoria, il 10 giugno scorso, del pm Paolo Sirleo al maxi processo per il disastro rifiuti in Campania, che vede l’ex governatore ed ex commissario straordinario all’emergenza rifiuti Antonio Bassolino alla sbarra, con altri 27 imputati (tra cui Impregilo, Fisia e Fibe) per reati come truffa, falso, traffico di rifiuti ed abuso d’ufficio; una requisitoria che però ha la consistenza di un colpo di spugna, visto che il pm ha riconosciuto la colpevolezza di Bassolino ma ne ha chiesta la prescrizione di reato.

 

“ Ritengo che Antonio Bassolino abbia concorso nella perpetrazione dei reati, […] si chiede altresì la pronuncia di prescrizione per tutti i capi di imputazione a lui attribuiti.”


Prescrizione: si riconosce il reato, la responsabilità e la necessità di condanna ma si getta tutto il processo alle ortiche (tutte le udienze, le carte, le intercettazioni, gli uomini che ci hanno lavorato per quasi dieci anni, tutto in vacca) per via dei tempi processuali, troppo lunghi, che non garantiscono agli imputati un “giusto processo”.

 

Legambiente e l’inceneritore di Brescia

Il circolo di Brescia di Legambiente, nell’apprendere che è in corso una inchiesta giudiziaria sul termoutilizzatore di A2A e che l’ARPA di Brescia ha sollevato obiezioni circa alcune presunte violazioni formali e sostanziali nel funzionamento dell’impianto, dichiara quanto segue:
L’inceneritore venne realizzato nell’ottica di un “Patto con la città” che fissava degli obiettivi, allora molto avanzati, di raccolta differenziata, oltre a limitare il numero di tonnellate di rifiuti smaltiti nell’impianto stesso.In questa maniera si garantiva che sarebbe stata fatta una forte raccolta differenziata e comunque il funzionamento dell'impianto sarebbe stato limitato e non avrebbe comportato problemi dovuti a eccessive quantità di rifiuti da bruciare.
 

IREN: Seconda condanna definitiva per Viero

  Dopo il condono l'attuale direttore generale di Iren deve risarcire 84.000 euro *
 
Dopo la condanna inflitta in primo grado, arriva il condono riconosciuto in sede d’appello.
Si è chiusa così la vicenda processuale dell'attuale direttore generale di Iren Andrea Viero finito nel mirino dei magistrati della Corte dei Conti per la vicenda delle liquidazioni d’oro concesse nel 2003 a cinquanta dirigenti della Regione Friuli Venezia Giulia di cui all'epoca era direttore generale.

Germania: la cultura del vuoto a rendere

    di Maurizio Pallante e Andrea Bertaglio | *

Perché in Italia non esiste più il vuoto a rendere? Come si può sentire parlare di emergenze rifiuti, discariche, diossina proveniente dagli inceneritori, senza nemmeno prendere in considerazione l’idea di ritornare ad utilizzare materiali ancora perfettamente funzionali? Eppure, in Paesi come la Germania, lo si fa abitualmente.
Lì, quando si acquista ad esempio una bottiglia d’acqua al supermercato, è possibile riportarla presso il negozio in cui la si è presa, evitando di doverla gettare nel cestino della spazzatura, anche se differenziata. È bello il riciclaggio, ma perché dovervi ricorrere se si può evitare di produrre un rifiuto?
 

I termosvalorizzatori di sinistra

di Massimo Marino

 

Il Parlamento europeo ha approvato un rapporto sulle linee guida del prossimo programma ambientale UE. Prevede il divieto di incenerimento dei rifiuti a vantaggio del riciclaggio. La relazione “sulla revisione del sesto programma d'azione in materia di ambiente e la definizione delle priorità per il settimo programma”,votata a stragrande maggioranza, invita la  Commissione ( l’organo esecutivo europeo) a seguire  la linea indicata  per salvaguardare  l'ambiente e chiudere una volta per tutte con pratiche obsolete e pericolose come l'incenerimento dei rifiuti”.


Nel nostro Paese 15 milioni di tonnellate di rifiuti (su un totale di 32) finiscono ancora  in discarica senza nessun trattamento, 4,6 mil di  ton sono inceneriti in 50  impianti ( circa 100 linee ) di diversa età, taglia, tecnologia. In realtà meno di un terzo di RSU e assimilati prodotti vengono realmente differenziati, recuperati  e, si spera,  riutilizzati secondo il loro ruolo potenziale di materie prime seconde.

segue:

Parlamento europeo: "No all'incenerimento dei rifiuti che possono essere riciclati o compostati".

 di Giuseppe Iasparra *

Il Parlamento europeo ha approvato la relazione per la revisione del programma d'azione in materia di ambiente. In materia di rifiuti, gli eurodeputati propongono alla Commissione l'introduzione del divieto di incenerimento dei rifiuti che possono essere riciclati o compostati.

Eco dalle Città ha raccolto il commento di Daniele Fortini, presidente Federambiente, ed Attilio Tornavacca, direttore generale ed amministratore delegato ESPER

Il Parlamento europeo lo scorso 20 aprile ha approvato a stragrande maggioranza la relazione “sulla revisione del sesto programma d’azione in materia di ambiente e la definizione delle priorità per il settimo programma”. Con questo voto il Parlamento sollecita la Commissione europea a proporre al più presto il Settimo programma di azione ambientale dato che l'edizione attuale (il sesto) scade nel mese di luglio. In tema di rifiuti, l'aula chiede alla Commissione europea una migliore applicazione della vigente legislazione comunitaria sui rifiuti ed obiettivi più ambiziosi di prevenzione,

UE-27: nel 2010 cala ancora la produzione di rifiuti

  Eurostat pubblica i dati sui i rifiuti nell'Europa a 27 per l'anno 2010. Diminuisce ancora la produzione di rifiuti urbani pro-capite che si attesta sui 502 kg (erano 513 nel 2009, 524 nel 2008). La discarica continua ad essere la principale modalità di trattamento.
Nel 2010 la produzione di rifiuti urbani pro-capite nell'Europa-27 è stata di 502 kg. Il dato reso noto da Eurostat conferma così la tendenza alla diminuzione registrata nel 2009 quando la produzione di rifiuti pro capite era scesa a 513 kg/anno (era 524 nel 2008).