Cinque Terre

Il Nuovo che avanza e la Fine del Tempo

Il voto siciliano ha espresso un sommovimento tale da essere un buon auspicio per la possibilità che i prossimi sei mesi segnino un reale cambiamento di rotta nel nostro paese, anche se la strada è ben più lunga e restano una incognita sia la dimensione dell’astensionismo che i probabili colpi di mano che saranno tentati con la modifica del sistema elettorale per fermare il nuovo. L’Italia chiede di cambiare, ognuno dia il suo contributo.
 
 Fin dalla nascita nel 2009, il Gruppo delle Cinque Terre ha indicato nella conversione ecologica, nel ridimensionamento del sistema dei partiti e delle logiche di casta, e nella rivitalizzazione della partecipazione dei cittadini con nuovi strumenti di democrazia diretta, le chiavi indispensabili per superare l’anomalia italiana e avviare un percorso di cambiamento.

Gruppo Cinque Terre: incontro preconclave di Bologna - venerdì 28 gennaio ore 18,30

                                              invito

 In occasione del Conclave Ecologista e Civico che  inizierà a Bologna sabato 29 gennaio alle ore 11 presso la Scuderia, Piazza verdi 2  si svolgerà, la sera prima,  l’incontro del GCT  (e osservatori  invitati ) presso l’Albergo Rossini in via dei Didiena 11 ( di fronte al Teatro Comunale )  a pochi metri dalla sede del conclave.

L’incontro avrà inizio venerdì alle ore 18,30 con pausa alle 21 per cena e riprenderà alle 22  fino alle ore 24 circa.

 

COSA E' UN ECO-CONCLAVE ? (F.A.Q.)

( contributi per il Conclave )

di Maurizio Di Gregorio

F.A.Q. PER UN ECOCONCLAVE ! Giungono diverse e colorite domande di chiarimento su che tipo di incontro sarà l’EcoConclave del 29 e 30 gennaio 2011 a Bologna e per rispondere in un colpo solo un po’ a tutti i nostri amici, elaboro una serie di domande e risposte già conosciute come FAQ (Frequently Asked Questions). Con ciò specifico cosa intende il sottoscritto e l’impostazione condivisa del Gruppo delle Cinque Terre:

Il corpo e la testa dei soggetti collettivi

   di Paolo Bartolini   (Megachip)

Siamo tutti nella Rete, ma come ci siamo finiti? Partiamo dall’inizio. Non è possibile comprendere il valore e l’innovatività del concetto di “rete” senza collegarlo, sul versante sociale e politico, a due fenomeni interconnessi:

1) l’affermarsi di una nuova fase del sistema capitalistico (quella post-fordista e neoliberista, per intenderci); 2) il lento declino della forma partito. Oltretutto va ricordato come, negli anni in cui prendeva avvio questa deriva (’70 e ’80), fiorisse una forma di pensiero – cosiddetta postmoderna – dedita allo smantellamento del “soggetto” sui piani filosofico e psicologico.

La favola dei Castelli e dell’Ecovillaggio

     di Massimo Marino

Sento raccontare da molti ed in modi diversi la stessa breve favola: è la favola dei Castelli e dell’Ecovillaggio.

 

Noi abbiamo costruito un castello, raccontano, che però ha dei ponti levatoi dai quali, pagando il biglietto, potete entrare nel castello; poichè siamo "aperti " potete anche dare una pennellata qua e là alle pareti del castello che però sono già state costruite e dipinte nella forma e nel colore che il castellano ha  deciso prima.

“Abbiamo un sogno” : In cammino, a partire da Firenze


E' stato convocato per domenica 28 novembre a Firenze,  dalle 10 alle 18,il primo incontro di coordinamento del progetto "Abbiamo un sogno".

La scelta della città è stata dettata dalla volontà di cercare un punto facilmente accessibile a tutti.

L'alternativa a Marchionne

di Guido Viale
 
Non c'è alternativa. Questa sentenza apodittica di Margaret Thatcher per la quale è stato creato anche un acronimo (Tina: there is no alternative) è la silloge del cosiddetto «pensiero unico» che nel corso dell'ultimo trentennio ha accompagnato le dottrine più o meno «scientifiche» da cui sono state orientate, o con cui sono state giustificate, le scelte di volta in volta dettate dai detentori del potere economico: prima liberismo (a parole, con grande dispendio di diagrammi e formule matematiche, ma senza mai rinunciare agli aiuti di stato e alle pratiche monopolistiche); poi dirigismo e capitalismo di stato (per salvare banche, assicurazione e giganti dell'industria dai piedi d'argilla dal precipizio della crisi); per passare ora a un vero e proprio saccheggio, usando come fossero bancomat salari, pensioni, servizi sociali e «beni comuni», per saldare i debiti degli Stati messi in crisi dalle banche appena salvate.

E’ ORA DI UNIRSI


Oltre due anni fa, abbandonavo il mio partito con una dichiarazione di indipendenza  e cominciavo a navigare in mare aperto. Da quel giorno si sono improvvisamente materializzate una quantità enorme di opportunità di incontro, confronto e conoscenza. La nostra esperienza, quella del Comune di Cassinetta di Lugagnano, ha iniziato a girare in rete, poi sui giornali e infine in TV (da Report  al TG1).
Negli ultimi 800 giorni della mia vita, ho avuto la fortuna di incontrare migliaia di persone e centinaia di realtà sparse in tutto il paese. Migliaia di esperienze, migliaia di zattere tutte alla ricerca di un’altra Italia e di un altro mondo possibili.

Noi e gli altri animali


                        di Fio
rello Cortiana

Dopo le Canarie, la Catalogna è diventata la seconda regione spagnola a mettere al bando la corrida.
Sarebbe sbagliato ridurre la scelta al conflitto competitivo con Madrid e ad una questione identitaria, 68 voti a favore del provvedimento, 55 contrari e 9 astenuti, insieme alla trasversalità dell’espressione di voto, testimoniano dell’intensità del dibattito che l’ha preceduta.

I TAVOLI PER LA CASA COMUNE DEGLI ECOLOGISTI

( Gruppo Cinque Terre    www.gruppocinqueterre.it )

 Gli ecologisti si fanno sentire in Europa e nel mondo: Francia, Ungheria, Germania, Brasile, Gran Bretagna, Colombia … 10 , 15, 20%; non sufficiente ancora per egemonizzare la direzione concreta del modello economico ed il governo di tanti paesi, ma comunque sufficiente per esprimere e diffondere il proprio  punto di vista ed ottenere qua e là continui successi puntuali.  In Italia gli Ecologisti sono assenti, forse mai nati, comunque frammentati in quell’arcipelago ecologista che una volta si declinava con orgoglio ed oggi è una palude in cui annaspano decine di gruppi, micropartiti, associazioni, che assommano ad una nobile vocazione di intenti una scarsa vocazione a coordinarsi o unirsi.