di Silvana Santo *
Nel 2011, l'Italia è stata il primo Paese al mondo per nuova potenza fotovoltaica installata. Un record che ha portato il solare a crescere dallo 0,5 al 3,12% del consumo nazionale di energia elettrica e dal 21 al 26-30% della produzione. Un primato che potrebbe presto svanire a causa dei previsti tagli alle tariffe incentivanti.
Quando si parla di ambiente, l'Italia ci ha abituato a primati negativi, soprattutto nel confronto con gli altri Paesi industrializzati. Fa specie, allora, che per una volta, la cronaca non riporti l'ennesima multa per smog o una nuova procedura di infrazione avviata nei nostri confronti per inadempienze in materia di rifiuti o edilizia, ma collochi il Belpaese al primo posto mondiale per i nuovi impianti fotovoltaici allacciati nell'anno 2011. Un primato ampiamente annunciato, in realtà, dall'andamento delle installazioni, e ora certificato dai dati del Gse che ricalcano le stime diffuse dall'Epia, l'Associazione europea dell'industria fotovoltaica. In percentuale, alla fine del 2011 il fotovoltaico era in grado di soddisfare il 3,12% del fabbisogno nazionale di energia (10.730 Gwh a fronte dei 344.152 di domanda lorda, dati Gse),