Energie rinnovabili: chi ne sminuisce la crescita?

 di Mario Agostinelli  *

L’Agenzia internazionale per l’energia (Iea) è stata creata nel 1974 da parte dei Paesi che avevano appena vissuto la crisi petrolifera per raccogliere e condividere informazioni su energia, modelli e tendenze future e contribuire a mitigare gli impatti negativi (o evitare) crisi energetiche successive. Da allora, la Iea è diventata una fonte ampiamente rispettata di dati energetici e analisi di scenari futuri. Il suo annuale World Energy Outlook (Weo) è considerato il “gold standard” nelle previsioni di energia: ha una copertura mediatica enorme ed è come una bibbia per i governi di tutto il mondo. Stupisce allora che quasi dormisse quando si diffondevano inaspettatamente sul pianeta l’eolico e il solare.
 

IEA: proiezioni sottostimate rinnovabili vs. realtà
 

L’agonia dei diritti umani in Messico

  ( Michela Giovannini da unimondo.org )

 

Il 26 settembre scorso si è celebrato l’anniversario della scomparsa dei 43 studenti della scuola rural normal di Ayotzinapa. E’ passato infatti un anno da quando vennero attaccati i due autobus su cui viaggiavano gli studenti che raccoglievano fondi per partecipare alla manifestazione di città del Messico in memoria di altri studenti, quelli che nel 1968 vennero massacrati da polizia ed esercito mentre manifestavano.

In occasione dell’anniversario, una moltitudine di manifestazioni sono state organizzate in tutto il Messico ed in centinaia di città del mondo, dove messicani e non si sono riuniti nelle piazze, nelle strade, o davanti alle ambasciate per chiedere giustizia e per denunciare lo stato drammatico in cui versano i diritti umani nel paese. Giustizia infatti non è ancora stata fatta e, peggio ancora, la dinamica dei fatti non è ancora chiara, mentre appare evidente la reticenza da parte del governo federale nel fornire una spiegazione plausibile dei fatti avvenuti il 26 settembre 2014.

 

La peggiore riforma

Questo testo firmato da sei tra i più autorevoli costituzionalisti italiani ( Gaetano Azzariti, Lorenza Carlassare, Gianni Ferrara, Alessandro Pace, Stefano Rodotà, Massimo Villone ) può essere sottoscritto scrivendo a costituzione@ilmanifesto.info.

 

Nelle prime ore del 13 ottobre hanno deciso di sottoscrivere molti giuristi e costituzionalisti, tra cui Mauro Volpi, Domenico Gallo, Claudio De Fiores, Fabrizio Amato, Laura Ronchetti, Alfonso Di Giovine e altri, i cui nomi pubblicheremo nei prossimi giorni assieme a quelli dei tanti che ci stanno scrivendo a costituzione@ilmanifesto.info

 


La pro­po­sta di legge costi­tu­zio­nale che il senato voterà oggi dis­solve l’identità della Repub­blica nata dalla Resi­stenza. È inac­cet­ta­bile per il metodo e i con­te­nuti; lo è ancor di più in rap­porto alla legge elet­to­rale già approvata. Nel metodo: è costruita per la soprav­vi­venza di un governo e di una mag­gio­ranza privi di qual­siasi legit­ti­ma­zione sostan­ziale dopo la sen­tenza con la quale la Corte costi­tu­zio­nale ha dichia­rato l’illegittimità del «Por­cel­lum». 

Fermate i crimini del clima: l’appello di 100 personalità globali

 La società civile raccoglie le forze per farsi sentire alla COP 21. Da Desmond Tutu a Vivienne Westwood, da Naomi Klein a Noam Chomsky, una chiamata all’azione contro l’immobilismo dei governi sul clima

Cento voci per una chiamata globale sul clima: attivisti, accademici, personalità provenienti dalla società civile di tutto il pianeta hanno lanciato una call to action globale in vista della prossima Conferenza delle Parti dell’ONU sul cambiamento climatico. Tra le loro fila vi sono personaggi come Desmond Tutu, Vivienne Westwood, Naomi Klein e Noam Chomsky. Assieme a molti altri referenti di realtà di movimento invitano i cittadini all’azione per chiedere un vero e proprio cambiamento strutturale nella governance del mondo. «Siamo di fronte a un bivio – si legge nell’appello formulato dalla pubblicazione ‘Stop Climate Crimes‘, prodotta e diffuso dalle ONG 350.org e Attac France

ECOLETTERA 67 del Gruppo Cinque Terre

La foto del giorno: Il campo profughi a Zaatari, in Giordania, a pochi kilometri dal confine siriano. Esiste da più di due anni, non è l’unico,  e ad oggi ospita circa 120mila siriani fuggiti dalla guerra. 

editoriale 1: L’urlo dell’acqua ”Basta!”
 
Il 20 settembre il movimento italiano per la gestione pubblica dell’acqua si è ritrovato  a Napoli per rilanciare con forza la difesa di questo bene fondamentale sempre più sotto attacco nonostante il Referendum del 2011 abbia sancito che l’acqua deve essere sottratta alle leggi del mercato e che non si può fare profitto. L’enciclica Laudato Si’ afferma che “l’accesso all’acqua potabile è un diritto umano essenziale fondamentale e universale, perché determina la sopravvivenza delle persone e per questo è condizione per l’esercizio degli altri diritti umani”. Nonostante il Referendum e le parole forti di papa Francesco, il governo Renzi (come i precedenti Berlusconi, Monti, Letta), sta perseguendo politiche di privatizzazione dell’acqua, perché i governi sono oggi prigionieri dei poteri economico-finanziari che guardano a questo bene come fonte di enormi guadagni. (Alex Zanotelli su comune-info.net ) leggi 
 
editoriale 2:Trivelle nel mare, dieci Regioni contro: depositati i referendum in Cassazione

I rappresentanti dei Consigli regionali di dieci Regioni - Basilicata, Marche, Puglia, Sardegna, Abruzzo, Veneto, Calabria, Liguria, Campania e Molise - stanno depositando in Cassazione sei quesiti referendari contro le trivellazioni entro le 12 miglia (e in particolare nell’Adriatico) e sul territorio. Capofila dell’iniziativa è la Basilicata, con il presidente Pino Lacorazza che chiede «che siano ripristinati i poteri delle Regioni». La decisione di presentare i referendum era stata adottata lo scorso 18 settembre. Le proteste riguardano l’articolo 35 del Decreto Sviluppo del governo Monti, che dà il via libera a operazioni di ricerca ed estrazione di idrocarburi nella fascia tra le 5 e le 12 miglia dalla costa, e l’art. 38 dello Sblocca Italia di Renzi che consente procedure accelerate per queste attività «di interesse strategico» e «di pubblica utilità, urgenti e indifferibili». Su cinque dei sei articoli oggetto dei quesiti è attesa anche la decisione della Consulta, che si pronuncerà da gennaio ad aprile sulla questione trivellazioni. Il presidente Lacorazza ha assicurato che «anche la Sicilia e la Lombardia hanno dimostrato di apprezzare la nostra iniziativa e l’Emilia Romagna ha detto “no” ma Bonaccini ha detto che approva la “carta anti trivelle di Termoli”»( di Redazione Online Corriere della Sera ) leggi
 

Luciano Gallino: ‘Fine della democrazia? Iniziò con Thatcher. E continua con Renzi’


Il voto dei cittadini conta sempre di meno, i margini di manovra dei governi eletti - quando sono davvero eletti - sono sempre più ridotti. La logica dell'"autoritarismo emergenziale" fa il resto. Un vizio che, secondo il sociologo, ha origine negli anni Ottanta e nell'avvento del neoliberismo. Così le riforme volute dal presidente del consiglio "rispetto alla gravità della crisi si collocano tra il dramma e la barzelletta". Come venirne fuori? "Affiancando all'euro una moneta parallela. A meno che non sia la Germania a buttarci fuori"

 

( Davide Turrini su ilfattoquotidiano - 24 settembre 2015 )

“La vera società non esiste: ci sono uomini e donne, e le famiglie”, spiegava Margaret Thatcher nel lontano 1980. L’inizio della fine della democrazia che l’Europa sta vivendo nel 2015, l’annus horribilis in cui Banca centrale Europea e Fmi piegano il volere di cittadini e governo greco, è lì. All’origine dell’applicazione pratica delle politiche neoliberiste, sostiene il sociologo Luciano Gallino.
 

Chi perde e chi vince col decreto pro-inceneritori

( Rosy Battaglia su Wired.it – 9 settembre 2015 )

Il 24 settembre la conferenza Stato-Regioni esaminerà i decreti per la realizzazione di 12 nuovi inceneritori. Il governo spinge queste tecnologie come misure di green economy, dimenticandosi che bruciare rifiuti dovrebbe essere solo l’estrema ratio.
 
In principio furono “Misure urgenti per la realizzazione su scala nazionale di un sistema adeguato e integrato di gestione dei rifiuti urbani e per conseguire gli obiettivi di raccolta differenziata e di riciclaggio-(…) per la gestione e per la tracciabilità dei rifiuti nonché per il recupero dei beni in polietilene”.  Sono le norme contenute nell’articolo 35 del famigerato decreto Sblocca Italia D.L. 133/2014, approvato dal governo Renzi il 12 settembre 2014, convertito in legge l’11 novembre scorso e riprese nel decreto attuativo del 29 luglio 2015. In pratica, nel documento che il Ministro dell’Ambiente Galletti sottoporrà alla Conferenza Stato-Regioni,  rinviata al 24 settembre prossimo (e forse anche più in là ndr ) c’è il piano di costruzione di 12 nuovi inceneritori, oltre i 42 già esistenti funzionanti e i sei autorizzati ma non esercizio, che bruciano quasi sette milioni di tonnellate di rifiuti urbani e speciali ogni anno.
 

Oggi, a Parigi, la sinistra italiana, greca e francese lancia la sfida agli euro-tecnocrati di Bruxelles.

( di  Sergio Di Cori Modigliani  -12 settembre 2015 )

Questo pomeriggio, a Parigi, nel corso della Fete de l’Humanitè, diversi esponenti politici europei della zona euro si incontreranno per lanciare un progetto e un piano politico progressista in alternativa a questa Europa che non funziona. Qui di seguito, vi propongo la lettura di un comunicato scritto dai rappresentanti greco, francese e italiano che in Italia è stato messo a disposizione e diffuso dal sito web Huffington post. Si parte da dove Beppe Grillo si è fermato per scelta, il 31 Maggio 2014, dopo le elezioni europee.
 

La Primavera di Atene

 il discorso di Yanis Varoufakis alla Festa della Rosa di Frangy-en-Bresse. Traduzione integrale in tre parti e fonte: Essere Sinistra - settembre 2015

 
“ Un documento straordinario per comprendere il colpo di Stato antidemocratico che l’Eurogruppo ha perpetrato nei confronti della Grecia, la condizione di protettorato politico ed economico in cui versa la Grecia oggi e colpirà chiunque si opporrà ai diktat relativi all’austerità dei Signori dell’Euro. E’ una guerra contro la democrazia. E la stiamo perdendo”
 

La Cina è molto, davvero molto lontana. Quest’uomo, invece, è molto molto vicino a noi.

(di Sergio Di Cori Modigliani )

Non possiamo essere la classe dirigente ricca in un paese povero. Se esiste una nazione in cui i politici al potere sono ricchi e privilegiati mentre invece il popolo e i cittadini soffrono la fame e la disoccupazione, ebbene, allora vuol dire che quella nazione è marcia e quel tipo di classe politica altro non è che la nuova modalità attuale di gestire, imporre e pianificare il colonialismo sfruttatore. Di questo passo, entro 25 anni, l’intero continente africano, ridotto al collasso, esploderà. E non sarà piacevole vederlo, per nessuno, né in America, né in Europa, né in Asia, né in Oceania. Dobbiamo muoverci adesso, ora, subito. E se non siete capaci di farlo per gli altri, per il bene, per un’idea di giustizia, e per amore dell’umanità, abbiate la compiacenza di farlo almeno per intelligenza, dimostrando che anche voi volete sopravvivere. Se non ci muoviamo immediatamente, tutti insieme, verremo spazzati via. Tutti insieme”.
          Joseph Thomas Sankara. 10 ottobre 1987, dal discorso all’Onu, a New York.
 
 L’Onu, con sede a Manhattan, New York, è considerata da molte persone una organizzazione deludente, per non dire addirittura inutile. Non è così. Per molti aspetti spesso impacciata, imbrigliata nella burocrazia governativa planetaria, e più di una volta in ritardo perché, inevitabilmente, soggetta allo strapotere di Usa, Russia, Cina, Gran Bretagna e Francia, rispetto a tutte le altre nazioni, ha tre grandiosi punti di forza.