
di Giovanni Chiambretto *
DALLA RIVOLTA ALLA ALTERNATIVA
Del voto amministrativo quello che non sembrano avere colto opinionisti, istituti di ricerca, sondaggisti vari, è l’elemento di rivolta che si consolida e fa da filo conduttore di tutti gli appuntamenti degli ultimi 4 anni.
- Si conferma che ormai non esiste più una destra od una sinistra che si scontrano, ma che la popolazione è ormai divisa fra chi partecipa del governo a tutti i livelli (statali, parastatali, locali, burocratici, di aiuti pubblici, di posizioni di monopolio od oligopolio) e gode della solidità sociale ed economica conseguente e chi no e quindi paga economicamente, socialmente ed umanamente il privilegio di altri. Singolare che a Roma come a Torino l’unica zona dove ha prevalso il PD è quella ricca o benestante del Centro.
- L’attuale PD di Renzi ed ancora di più il Partito della Nazione progettato non sono altro che l’organica strutturazione di una cooperativa di interessi più o meno forti a mutua tutela ed argine nei confronti di chi è fuori del giro. Quindi si intende una grossa minoranza, spesso coesa ma sempre una minoranza. Ecco perché per il futuro necessitano di una riforma della Costituzione e dell’Italicum: con una elezione proporzionale non avrebbero mai la maggioranza e non disponendo delle leve dello stato si disintegrerebbero in pochi mesi.