ECOLETTERA 63 del Gruppo Cinque Terre
costruire la transizione: un nuovo ecologismo - democrazia - giustizia - nuovi lavori
editoriale 1: Spese militari crescono nonostante gli annunci: 13 miliardi in armi in 3 anni
Il Documento programmatico pluriennale della Difesa per il 2015-2017 smentisce gli annunci di riduzione di spesa. Quest'anno le forze armate - carabinieri esclusi - ci costeranno 17 miliardi, di cui 4,7 per acquisto di materiale bellico, aerei e navi da guerra, carri armati, missili e fucili: la stessa cifra spesa nel 2014. Per rinnovare l’arsenale bellico nazionale, il governo Renzi programma di spendere almeno 13 miliardi in tre anni, una cifra enorme che consentirebbe la restituzione integrale delle pensioni illegalmente decurtate da Monti. Nessun taglio agli F35. ( Enrico Piovesana su ilfattoquotidiano.it )
editoriale 2 : Fonti fossili: 10 milioni di dollari di sussidi al minuto. Lo studio shock del FMI
Le sovvenzioni a favore delle fonti fossili nel 2015 sono state superiori alla spesa sanitaria totale di tutti i governi del mondo. Una cifra scioccante, pari a 5,3 trilioni di dollari pari al 6,5 per cento del PIL mondiale. Due anni fa, nel 2013 erano 4,9 trilioni. Si parla di 10 milioni di dollari di sussidi al minuto. Tutto questo accade mentre si parla di trovare soluzioni per salvare il clima e mentre si attende la conferenza delle Nazioni Unite di Parigi, alla fine di quest'anno. A rivelare le amare cifre è stato uno studio del Fondo Monetario Internazionale, dal titolo “How Large Are Global Energy Subsidies?”, secondo cui a favore di petrolio e carbone si spende più denaro di quello destinato alla salute. La vasta somma è in gran parte dovuta a chi inquina non pagando le imposte ai governi, legate alla combustione di carbone, petrolio e gas. Secondo Nicholas Stern, economista della London School of Economics “questa analisi è molto importante e frantuma il mito che i combustibili fossili siano a buon mercato, mostrando quanto siano enormi i loro costi reali..” ( Francesca Mancuso da greenme.it ) leggi
editoriale 3: Dalla Spagna all’ Italia ? : nuova musica vuole nuovi suonatori
Domenica 24 maggio si sono svolte le elezioni amministrative in Spagna, sia per le Comunità autonome ( tutte le regioni ad eccezione dell’Andalusia dove le elezioni si sono svolte il 22 marzo, della Catalogna che voterà il 27 settembre, dei Paesi Baschi e la Galizia che voteranno nel 2016 ), sia in centinaia di comuni fra i quali tutti quelli principali. Il movimento di Podemos ha guadagnato molti seggi a scapito dei partiti tradizionali come il Partito popolare e soprattutto il Partito socialista. Anche Ciudadamos, nuovo movimento anticasta ma di stampo moderato, ha avuto un discreto risultato. Hanno vinto insomma i nuovi suonatori che suonavano una nuova musica invece delle note stonate del vecchio bipolarismo di PP e PSOE. ( di Massimo Marino) leggi
Renzi: siamo al voto di scambio
Credo che non ci siano parole per definire e commentare quello che ha fatto il Presidente del Consiglio annunciando un “bonus” di 500 euro per i pensionati che hanno subito trattenute illegittime. O meglio, una parola c’è: voto di scambio. Il governo sostiene di non dover restituire gli arretrati ai pensionati. Un discorso che possiamo riassumere così: “Io non vi dovrei niente, ma siccome siete voi (e siccome fra due settimane si vota), facciamo così: vi do un bonus di 500 euro pro bono pacis, e chiudiamola qui (però ricordatevi di votare per me)”. .. Ridatemi la Monarchia Costituzionale, almeno lì il re non lo mette sul trono Renzi! Mi sentirei più garantito così. ( da aldogiannuli.it ) leggi
Barbara Spinelli, addio a lista Tsipras un anno dopo il voto: “Progetto fallito”
A meno di un anno dalle elezioni europee Barbara Spinelli lascia la lista l’Altra Europa con Tsipras restando a Bruxelles come indipendente nel gruppo Sinistra Unitaria Europea-Ngl. “Non intendo contribuire in alcun modo a un’ennesima atomizzazione della sinistra fondando o promuovendo un’ulteriore frazione politica … in Italia non entrerò in nessun gruppo, se eccettuo la mia militanza nell’associazione Libertà e Giustizia”. L’Altra Europa - continua Spinelli - nacque come progetto di superamento dei piccoli partiti di sinistra; come conquista di un elettorato deluso sia dal PD che dal M5S, un elettorato non esclusivamente ‘di sinistra’. Ritengo che L’Altra Europa non sia oggi all’altezza di quel progetto: è quanto ho sostenuto assieme a molti ex garanti e militanti della Lista, in una lettera aperta di dissenso indirizzata il 18 aprile a chi la dirige” ( da ilfattoquotidiano ) leggi
Novità dai ballottaggi nelle elezioni amministrative del Trentino e Alto Adige. Al voto 7 regioni il 31 maggio
Nelle elezioni in Trentino e Alto Adige novità nei ballottaggi del 23 maggio. A Rovereto (comune di 40.000 abitanti del Trentino ) vince la coalizione di liste civiche +verdi contro PD e Patt. A Merano, seconda città dell'Alto Adige-Sud Tirol con 39.000 abitanti , vince il candidato dei Verdi/Grunen della colomba bianca contro quello di SVP e PD. leggi e leggi .
Qui tutti gli 800 comuni, di cui 108 sopra i 15.000 abitanti dove si vota in maggio insieme a sette regioni ( Liguria, Veneto, Toscana, Campania, Puglia, Umbria, Marche ) leggi
Elezioni in Gran Bretagna: davvero Cameron ha trionfato ?
Come al solito la lettura dei media, specie quelli italiani, rende incomprensibile interpretare come si sono espressi gli elettori del Regno Unito ( Inghilterra, Scozia, Galles, Irlanda del Nord ) nel voto di giovedì 6 maggio ( si vota sempre nella stessa data, il 6 maggio). Il sistema elettorale inglese è uno delle varianti più imbrogliona dei variegati e fantasiosi sistemi maggioritari, come quello francese e il nostro novello Italicum. Ben congegnato per imporre un forzato bipolarismo di facciata e rendere improbabile qualunque possibile cambiamento, appellandosi al solito rito della governabilità a scapito di qualunque rispetto per la rappresentatività del voto espresso dagli elettori. (di Massimo Marino)
Elezioni GB: Gli inganni del "Britannicum"
Il sistema elettorale inglese è persino peggiore dell'Italicum: puoi prendere più seggi con 180.000 voti che con 4 milioni.Personalmente sono da sempre un proporzionalista e il meno peggio mi è sempre sembrato il sistema tedesco. Ciò detto, di fronte al "Britannicum", cioè il sistema inglese, l'Italicum sarebbe un modello di democrazia. Basta guardare l'esito delle recenti elezioni politiche per convincersene. (Carlo Clericetti su insightweb.it ) leggi
Spagna: Barcellona, una okupa al potere. “Sarà una rivoluzione”
Ada Colau è il nuovo sindaco con le elezioni comunali di Barcellona del 24 maggio. Nel paese della più grande bolla speculativa immobiliare europea, dove nel 2005 si costruivano più case che Germania, Francia e Italia assieme e si stimano più di 5 milioni di case vuote, mezzo milione di persone sono state buttate fuori di casa ma mantengono il loro debito con le banche. E, nel più assoluto disinteresse delle istituzioni, sono state aiutate dalla «Piattaforma vittime del mutuo» (PAH, dalla sigla in spagnolo), nata dalle ceneri del 15M a Barcellona e diffusa in tutto il paese. Che li ha aiutati a affrontare le banche e soprattutto ha dato un tetto, occupando le case vuote delle banche, a migliaia di persone. Colau ne è stata la portavoce e oggi la sua Barcelona en comú (Barcellona in comune) è il partito più votato. ( Luca Tancredi Barone da ilmanifesto.it ) leggi
Spagna, ecco la fine del bipartitismo
Nella politica spagnola per la prima volta si profila uno scenario completamente diverso dal rigido bipartitismo che ha caratterizzato la vita politica di questo paese. Le maggioranze assolute saranno l’eccezione. La politica deve adattarsi a una realtà inedita: la necessità di scendere a patti con altri partiti.Il 24 maggio si è votato in 13 delle 17 comunità autonome, e in tutti i più di 8100 comuni spagnoli, a pochi mesi dalle elezioni generali di novembre. I semi gettati dal 15M ( indignados) quattro anni fa iniziano a dare i primi frutti. I due storici grandi partiti, il PP e il PSOE, vengono ormai dati al 50% dei voti. Interessante osservare le comunità autonome (regioni) che in Spagna, come in Italia, gestiscono la gran parte delle spese sociali, dove entravano solo due o tre partiti. Questo scenario semplificato è finito per sempre. (Luca Tancredi Barone da ilmanifesto.it )
Spagna: Possiamo sfidarli?
La stampa italiana ha proclamato in maniera unanime ed errata la vittoria di Podemos alle elezioni amministrative spagnole. Basta dare uno sguardo ai dati elettorali per capire che la notizia è semplificata al punto da essere falsa. Il Partito Popolare pur avendo perso due milioni e mezzo di voti si conferma il partito più votato, seguito a brevissima distanza dal partito socialista. Podemos si attesta, salvo poche eccezioni, come terzo o quarto partito a seconda delle regioni e delle città. Lo stesso Pablo Iglesias ha commentato domenica a urne chiuse che “la dissoluzione dei partiti tradizionali e la fine del bipartitismo si sta dimostrando un processo più lento di quello che speravamo”. Potrebbe sembrare una cattiva notizia, ma con uno sguardo più attento si scopre che il terremoto e il segnale politico che arrivano dalle urne di Barcellona e Madrid sono molto più profondi e dirompenti di quello che sembrano. Da domenica c’è grande cautela perché la situazione consegnata dalle urne è nuova e complicata, rompe le maggioranze assolute. A Barcellona e Madrid, e non solo, ciò che esce vittorioso dalle urne è una nuova forma di coalizione di soggetti fortemente radicati nella società, con forme organizzative e strutture diversificate, che pretende di riappropriarsi di spazi decisionali e quote di potere sfidando le oligarchie politico-economiche. Non è un caso che nelle due città sia aumentata la partecipazione al voto nei quartieri più popolari (Caterina Amicucci da comune-info.net )
Spagna: Più di Podemos vince il modello Barcellona
Il modello regionale (Podemos da solo) e il modello delle città (la coalizione di partiti e movimenti). Due strade diverse, ma è la seconda quella che ha la forza del consenso e dei voti. E il dato forse più importante delle elezioni in Spagna: la differenza tra le elezioni amministrative e quelle regionali. Podemos aveva scelto di presentarsi da solo alle elezioni regionali, lavorando invece nelle città a “coalizioni di unità popolare”, liste unitarie tra Podemos, altri movimenti politici (come Equo e Ganemos) e i movimenti sociali eredi della stagione degli Indignados. Il secondo modello è risultato decisamente più forte del primo. I risultati di Podemos e dei suoi alleati a Barcellona, Madrid, Cadice, Saragozza e La Coruna sono doppi rispetto a quelli che Podemos ha ottenuto da solo alle regionali. Nelle regioni il risultato di Podemos oscilla tra l’8 e il 20%, con una media nazionale di circa il 10–12%. Le coalizioni di unità popolare hanno ottenuto il 25% a Barcellona, il 31% a Madrid, il 30% a La Coruna, il 28% a Cadice, il 25% a Saragozza. ( Loris Caruso da ilmanifesto.it ) leggi
Che succede in Arabia Saudita?
Dopo la morte di re Abd Allah, il 23 gennaio scorso, l’Arabia Saudita sembra entrata in una fase di fibrillazione. Le ultime notizie sono di pochi giorni fa: il re Salman ha dichiarato eredi al trono in successione il ministro dell’Interno Mohamed bin Najaef (figlio di un fratello suo predecessore) e il proprio figlio Mohammed bin Salman (”saltando” il suo più anziano fratello Muqrin), contestualmente ha esautorato Saud Al Feisal dal ministero degli esteri, che reggeva dal 1975 e che era uno storico alleato degli Usa, sostituito con Adel al Juber, un tecnico, non appartenente alla casa regnante e già ambasciatore a Washington. ( Aldo Giannuli da aldogiannuli.it ) leggi
Ambientalisti uccisi: Quanti ancora?
Due omicidi a settimana. E’ il prezzo pagato per la difesa dell’ambiente. Secondo un rapporto recentemente pubblicato dal Global Witness sono almeno 116 gli attivisti ambientalisti che sono stati assassinati nel 2014, alcuni sono uccisi dalla polizia durante le proteste, gli altri abbattuti da sicari ignoti. Mentre le grandi compagnie cercano di impossessarsi di terreni sempre più vasti, ai danni delle comunità locali, delle foreste e di altri preziosi ecosistemi, gli ambientalisti pagano un prezzo altissimo per proteggere questi beni comuni. Lo scorso anno il numero di attivisti stati uccisi per aver difeso l’ambiente è raddoppiato rispetto all’anno precedente. Il 40% delle vittime erano indigeni, e in gran parte si opponevano a progetti energetici, miniere e piantagioni. Le aree più a rischio, secondo l’analisi di Global Witness, sono il Centro e il Sud America. ( da salvaleforeste.it )
La foto del giorno: L’ISIS in Siria è arrivato a Palmira, che ha 3000 anni di storia e rischia di essere distrutta. Quasi 1700 anni fa era dimora della regina Zenobia che si oppose, secondo la tradizione, tanto all’impero romano come a quello persiano. Secondo l’Unesco alcuni monumenti sono già stati distrutti e molte centinaia di persone nella zona sono già state uccise.

VIDEO ARCHIVIO
Spagna Aria e protagonisti nuovi nelle elezioni amministrative del 24 maggio. Le alleanze popolari di Podemos con altri movimenti ha portato alla conquista di comuni come Barcellona e Madrid
Everyday Rebellionè un documentario uscito del 2104, di Arash e Arman T. Riahi, nati in Iran e stabilitisi a Vienna.Natonei giorni di occupy e degli indignados il film è parte di un progetto per la comunicazione e l'informazione degli attivisti in tutto il mondo “per una rivoluzione quotidiana, creativa e non violenta”.
Giraffada è un film del francese Rani Massalha che racconta di un ragazzino e di una giraffa rimasta sola nello zoo di una cittadina palestinese dopo un bombardamento. Entrambi cercano di sopravvivere in un paese dove è difficile avere la libertà di muoversi.
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Il punto di vista del Gruppo Cinque Terre
in uscita in giugno il documento annuale del Gruppo Cinque Terre
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