Germania: Governo Linke in Turingia, la coalizione ha un programma

di  Jacopo Rosatelli *

Gli obiettivi, stilati con Verdi e SPD, prevedono politiche del lavoro contro la precarietà, un anno di asilo nido completamente gratuito, assunzioni di docenti, rafforzamento del tempo pieno a scuola, allentamento del patto di stabilità per consentire investimenti ai comuni, impegno per le energie alternative
Dopo l’accordo poli­tico, ecco il pro­gramma: ieri è stato com­piuto un altro passo avanti sulla strada che porta al governo a guida Linke in Turin­gia. Cen­to­sei det­ta­glia­tis­sime pagine in cui sono elen­cati obiet­tivi e pro­getti della coa­li­zione pro­gres­si­sta che vuole con­durre nei pros­simi cin­que anni il Land della Ger­ma­nia centro-orientale con un’amministrazione di cam­bia­mento, dopo oltre 20 anni di domi­nio asso­luto dei demo­cri­stiani della Cdu.
 
«Far avan­zare insieme la Turin­gia in senso demo­cra­tico, sociale ed eco­lo­gico» è il titolo dell’impegno sot­to­scritto da Linke, SPD e Verdi: in con­creto signi­fica, fra l’altro, poli­ti­che del lavoro con­tro la pre­ca­rietà, un anno di asilo nido com­ple­ta­mente gra­tuito, assun­zioni di docenti, raf­for­za­mento del tempo pieno a scuola, allen­ta­mento del patto di sta­bi­lità per con­sen­tire inve­sti­menti ai comuni, impe­gno per le ener­gie alternative.
Sod­di­sfa­zione fra i rap­pre­sen­tanti delle tre forze poli­ti­che, e attesa di arri­vare final­mente all’appuntamento con il voto del par­la­mento regio­nale (Land­tag), pre­vi­sto per l’inizio di dicem­bre, che dovrebbe por­tare l’ex sin­da­ca­li­sta Bodo Rame­low a capo dell’esecutivo.
La coa­li­zione «rosso-rosso-verde» dispone di un solo seg­gio di mag­gio­ranza rispetto al cen­tro­de­stra (CDU ed euro­scet­tici di Alter­na­tive für Deu­tschland, fra loro non alleati), e per l’elezione del gover­na­tore è richie­sta la mag­gio­ranza asso­luta dei mem­bri dell’assemblea. Dal terzo scru­ti­nio è suf­fi­ciente la mag­gio­ranza rela­tiva, ma se Rame­low venisse eletto in quel modo signi­fi­che­rebbe una scon­fitta politica.
Rischi di tenuta dell’intesa non dovreb­bero esserci, ma nes­suno può esclu­dere la pre­senza di iso­lati «mal­pan­ci­sti», magari fra qual­che verde o social­de­mo­cra­tico che non dige­ri­sce l’accordo con la for­ma­zione lon­tana erede della Sed, il partito-stato della Ger­ma­nia est real-socialista. Un’eredità ela­bo­rata cri­ti­ca­mente: anche nel pre­am­bolo del pro­gramma di governo si afferma infatti solen­ne­mente il carat­tere dit­ta­to­riale della Ddr, impe­gnan­dosi in appo­site «poli­ti­che della memoria».
 
Se tutto filerà liscio, Rame­low diven­terà il primo espo­nente della Linke a gui­dare il governo di un Land. Una novità di grande impor­tanza sim­bo­lica a 25 anni dalla caduta del Muro, ma anche con­cre­ta­mente poli­tica, non solo per­ché sarebbe un segnale di nor­ma­liz­za­zione nei rap­porti a sini­stra in vista di pos­si­bili alleanze a livello fede­rale, ma anche in virtù del fatto che i governi regio­nali sono rap­pre­sen­tati nel Bun­de­srat, la seconda camera del par­la­mento tede­sco. Che ha voce in capi­tolo su molte cose, tra le quali, ad esem­pio, i trat­tati internazionali.
Non è un caso, quindi, che un capi­tolo del pro­gramma rosso-rosso-verde sia dedi­cato alla cri­tica del Ttip, l’accordo ultra­li­be­ri­sta Usa-Ue di libero scam­bio attual­mente in discus­sione fra Bru­xel­les e Washington.
 

nella foto: L’ex sindacalista Bodo Ramelow che diventerà il primo esponente della Linke a guidare il governo di un Land

 

da ilmanifesto.it    20 novembre 2014