Minerali e Petrolio in Alaska
Anglo American abbandona le estrazioni in Alaska
Il colosso minerario Anglo American abbandona il progetto di estrazione di rame e oro dal giacimento di Pebble, in Alaska. L’annuncio, riportato dal quotidiano Guardian, è stato diffuso nella giornata di ieri... Il colosso minerario Anglo American abbandona il progetto di estrazione di rame e oro dal giacimento di Pebble, in Alaska. L’annuncio, riportato dal quotidiano Guardian, è stato diffuso nella giornata di ieri. Si stima che nel giacimento siano custodite riserve d’oro fra le più consistenti al mondo. Ma l’intero progetto potrebbe essere messo a repentaglio dal passo indietro di Anglo American, che – dopo aver già speso più di 500 milioni di dollari – ora rischia una sanzione da 300 milioni per averlo abbandonato. Il progetto Pebble è uno dei cardini in cui si gioca la politica ambientale di questo secondo mandato di Barack Obama. L’attività estrattiva potrebbe infatti mettere a rischio l’ecosistema della vicina Bristol Bay, habitat naturale dei salmoni.
Le compagnie minerarie, per ottenere il via libera del Congresso, hanno portato avanti una massiccia campagna pubblicitaria e di lobbying, costata centinaia di migliaia di dollari. E, stando al quotidiano Guardian, l’addio di Anglo American potrebbe essere stato scatenato dai dubbi sull’eventualità che l’Agenzia per la protezione ambientale (EPA) neghi il suo consenso.
Valentina Neri 17 Settembre 2013 www.valori.it
Shell, sanzioni per l'inquinamento nell'Artico
Il colosso petrolifero Shell ha accettato di pagare 1,1 milioni di dollari a titolo di risarcimento per aver violato la regolamentazione sull’inquinamento atmosferico nel corso delle sue esplorazioni dell’Artico condotte lo scorso anno... Il colosso petrolifero Shell ha accettato di pagare 1,1 milioni di dollari a titolo di risarcimento per aver violato la regolamentazione sull’inquinamento atmosferico nel corso delle sue esplorazioni dell’Artico condotte lo scorso anno. L’accordo, spiega l’agenzia Bloomberg, è stato annunciato dall’Agenzia per la protezione ambientale. In sostanza, le imbarcazioni alla ricerca di petrolio nei mari di Beaufort e Chukchi, al largo dell’Alaska, per due mesi nel 2012 non hanno fatto uso dell’equipaggiamento obbligatorio per il monitoraggio dell’inquinamento atmosferico. Si tratta di un requisito indispensabile per ottenere i permessi per le esplorazioni nell’Artico.
È prevista una sanzione da 710 mila dollari per la piattaforma Discoverer e da 390 mila per la Kulluk. Shell ha sospeso le proprie attività nell’Artico dopo una serie di problemi che si sono verificati lo scorso anno. Ne è un esempio l’incidente alla piattaforma Kulluk, che a Capodanno si era incagliata su un’isola disabitata.
Valentina Neri 9 Settembre 2013 – www.valori.it