Ad Amsterdam le coccinelle vogliono dirti qualcosa

Spesso, passeggiando per una città, guardiamo per aria, oppure ad altezza uomo, per cui ci perdiamo il variegato mondo di ciò che accade sui marciapiedi o sull’acciottolato delle piazzette.

A volte però scriviamo al cellulare, cambiamo la canzone nell’I-pod o, come faccio io, leggiamo mentre camminiamo pregando di non ribaltarci su qualche carrozzina o su quelle motorette a tre ruote per le vecchie con il carrello della spesa incorporato, macchine di terrore per i passanti, che trasformani anche la più cordiale delle nonne olandesi (o turche) in una easy rider che neanche gli omaccioni sulle Harley Davidson.

In queste occasioni, in cui lo sguardo si abbassa e vede il mondo di sotto, quello dei piedi e dei bambini, può accadere di scorgere gli oggetti più stravaganti e fuori posto: carte da gioco (molte, moltissime!); guanti, bavaglie, calzini piccoli, ciucci, tutto in numero di uno, che l’altro compagno speculare è ancora attaccato al padrone; soldi se ci va bene, merde di cane se ci va male; carte, cartacce, cartonzole; disegni a gessetto, di cui abbiamo parlato QUI; rimasugli del “Bezet” del Koniginnendag, sbiaditi ma che ancora persistono, che chi li ha fatti voleva essere sicuro di trovare il posto (vedi QUI se non sai di cosa stiamo parlando). Alcuni di voi, in questi attimi di sguardi in basso, avranno notato per Amsterdam delle mattonelle con delle coccinelle cicciose, che spiccano nel grigio-ocra delle pietre dei marciapiedi e delle piazze. Sono sparse un po’ ovunque in città, senza un ordine logico apparente. Si trovano, se notate bene, in luoghi un poco appartati, magari dove i muri fanno angolo, che non si può scappare. Oppure vicino alle scuole o alle fermate dei mezzi pubblici. Non si tratta di un artista di strada, di un Banksy olandese con la passione delle coccinelle, che qui si dice lieveheersbeestje, che credo voglia dire le amorevoli bestioline del Signore.


In quel luogo, su quel pezzetto di marciapiede, molto probabilmente, poco tempo prima qualcuno è stato picchiato brutalmente, ha subito atti pesanti di bullismo, oppure, è morto in seguito ad un episodio di zinloos geweld, ovvero violenza insensata, gratuita.


scritto da marco amico di sara su www.zingarate.com 26 giugno 2012